21.06.2013 Views

Paolo Cucchiarelli - Misteri d'Italia

Paolo Cucchiarelli - Misteri d'Italia

Paolo Cucchiarelli - Misteri d'Italia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

In tutto questo fitto scenario internazionale bisogna inserire un elemento molto rilevante: il<br />

congresso comunista del febbraio 1969 che segna una svolta reale rispetto al passato. Ecco come<br />

qualche mese dopo, in novembre, Mario Tanassi, presidente di quel Psu nato in estate dalla<br />

scissione socialista, rievoca quell’importante passaggio che spinse Saragat a chiedere il supporto e<br />

l’aiuto americano: “Il congresso fu preceduto da un tambureggiamento propagandistico<br />

d’eccezione. Sembrava che per i comunisti fosse arrivato il momento della palingenesi democratica.<br />

Che il Pci sarebbe uscito dal congresso completamente trasformato e pronto a condividere le<br />

responsabilità del potere. [...] I tre obiettivi fondamentali (del Congresso, N.d.A.) erano: isolare e<br />

distruggere le forze socialdemocratiche; creare alleanze sempre più nuove e numerose in comuni<br />

province e regioni, in attesa dell’alleanza col centrosinistra sul piano nazionale; provocare un<br />

cambiamento nella maggioranza all’interno della Dc e del Psi. [...]<br />

“In aprile, in maggio, era molto diffuso uno stato d’animo di rassegnazione: l’ingresso dei<br />

comunisti nella maggioranza era visto come un fatto imminente e ineluttabile. Molti uomini politici<br />

si preparavano a saltare sulla diligenza del nuovo regime. A destra c’era chi pensava, per reazione,<br />

ai colonnelli. Insomma, si era perduta la prospettiva democratica e si credeva che in un modo o<br />

nell’altro la Repubblica che conosciamo, quella nata dalla Costituzione, stesse per morire”.<br />

L’alternativa che il Psu temeva maggiormente era quella di un governo Dc-Psi sostenuto “da tutte le<br />

forze sinceramente democratiche” cioè con l’appoggio esterno del Pci. Moro “apre” e tutto si mette<br />

in gioco rapidamente; alla sua “strategia dell’attenzione” verso il Pci si risponde con la “strategia<br />

della tensione’’ verso il Paese, per impaurirlo e condizionarlo. Con uno schema che si ripeterà nel<br />

’77-’78 dopo essere stato già sperimentato nel ’64, come abbiamo già visto.<br />

E’ in quelle settimane di febbraio-marzo che si gettano le basi di quella solida inimicizia tra<br />

Kissinger e Moro di cui si è a lungo parlato e che si è manifestata sempre nei momenti cruciali:<br />

1975-76, 1977-78. Il “conforto” dato dagli americani a Saragat è evidente ma è chiaro che il<br />

Presidente prende a modello più De Gaulle che i colonnelli greci. Ma qualcuno che a lui si ispira, in<br />

chiave non strettamente politica, non la pensa così. “Roma fu la sola capitale dove Nixon venne<br />

accolto da manifestazioni antiamericane di qualche rilievo…Gli incontri ebbero luogo in modo un<br />

po’ casuale. Il Presidente Giuseppe Saragat volle ricevere Nixon senza la presenza dei ministri<br />

italiani perché aveva paura, alla loro presenza, di esprimere i suoi cattivi presentimenti<br />

sull’avanzata comunista…” 56 . Curioso perché in quel governo non vi erano altro che ministri Dc.<br />

Quando Nixon arriva a Roma Il Secolo d’Italia riporta in ultima pagina un manifesto bilingue:<br />

“Signor Presidente c’è chi vuole far uscire l’Italia dalla Nato”. E’ l’inizio dell’operazione. Il via,<br />

con forti infiltrazioni della destra estrema negli scontri di quei giorni di visita a Roma del Presidente<br />

Usa, ricordati con grande drammaticità da Mariano Rumor nelle sue memorie, 57 avviene in quelle<br />

ore. Bisogna dimostrare che l’Italia è in mano ai “rossi”. Ingovernabile, alla deriva. Pronta a<br />

‘scivolar via’ dalla Nato.<br />

Peter Tompkins è stato agente americano a Roma, in clandestinità, durante l’ultima parte della<br />

guerra. Trovò rifugio a Palazzo Caeteani, in una stanza segreta ,ed è ben addentro alle vicende dei<br />

servizi segreti Usa in Italia.<br />

Autore di un volume di memorie, “Partigiano a Roma”, l’ex agente segreto ha raccolto le sue idee<br />

sulle attività dei servizi in un volume dedicato alla Strategy of terror 58 che , nel caso italiano, ha<br />

radici istituzionali che Tompkins individua nel ministero dell’Interno e in Umberto Federico<br />

D’Amato, reclutato dagli Usa con il nome in codice “Delilah.” 59 E’ lui per Tompkins il regista<br />

principale dell’operazione Piazza Fontana che poi subisce diversi “strattoni” da più mani. L’ex<br />

56 Henry Kissinger op.cit., p. 94<br />

57 Mariano Rumor, Memorie (!943-1970),Neri Pozza Editore,Vicenza,1991,p.401<br />

58 Manoscritto inedito di Peter Tompkins, 1991<br />

59 La prova del “reclutamento” Usa di D’Amato è stata rintracciata negli archivi americani da un<br />

professore dell’Università di Yale, Timothy J. Naftali, docente di Storia dell’Italia contemporanea<br />

che per primo ha potuto consultare i documenti desecretati dal Dipartimento di Stato Usa relativi ai<br />

rapporti tra i servizi segreti di Italia e Usa dal 1945 ai primi anni Sessanta. Vedi in particolare, “Servizi segreti:<br />

Rivelazioni - D’Amato 007 ‘reclutato’ da Usa”, Adnkronos , 6 febbraio 1999.<br />

41<br />

41

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!