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Paolo Cucchiarelli - Misteri d'Italia

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Saragat invia un telegramma in cui afferma che “quest’odioso assassinio deve ammonire tutti ad<br />

isolare, a mettere in condizione di non nuocere i delinquenti il cui scopo è la distruzione della vita e<br />

deve risvegliare non soltanto negli atti dello Stato e del governo, ma soprattutto nella coscienza dei<br />

cittadini la solidarietà per coloro che difendono la legge e le comuni libertà”. Quasi un incitamento<br />

alla rivolta per un episodio sulla cui dinamica reale rimangono molti dubbi 30 .<br />

Per quel giorno – rivela Salcioli - si attendeva in effetti “qualcosa in più” 31 . Allora l’esercito<br />

sarebbe potuto intervenire occupando punti nevralgici, arrestando i prefetti, i politici, prendendo<br />

saldamente in mano il controllo del Paese. Quando accadde la morte di Annarumma “ il<br />

responsabile di Milano che avrebbe dovuto darci l’allarme, un generale del Sid, non ci avvisò. Noi<br />

lo sapemmo subito dopo per altri canali, ma ormai non era scattato il meccanismo idoneo a mettere<br />

in moto l’azione. O forse ci fu qualcuno di molto in alto che interruppe la catena degli ordini,<br />

sventando così tutto’’. Salcioli afferma che lui aveva predisposto le liste delle persone da arrestare<br />

in Toscana. Troppo compromesso nella questione alla fine Salcioli era stato scaricato avvicinandosi<br />

a Pacciardi e a Fumagalli, cioè alla parte “bianca”, resistenziale, della guerra per bande che si stava<br />

combattendo in Italia con l’unico scopo di contrastare il confronto aperto da Aldo Moro con il Pci<br />

dopo l’esaurirsi della esperienza del centrosinistra e la conseguente frattura nel campo socialista.<br />

In quei mesi si fa avanti Fanfani che si presenta come un Giano bifronte emulo di De Gaulle:<br />

l’uomo della pace e dell’indipendenza per la sinistra e come l’uomo della legge e dell’ordine per la<br />

destra. Durante una conversazione con Gianni Agnelli arriva ad annunciare una prossima grande<br />

svolta positiva in Europa con Pompidou all’Eliseo e Fanfani al Quirinale. Scrive Giorgio Galli in<br />

una bella biografia del “cavallo di razza” della Dc che la sua posizione e i contatti “in questo<br />

periodo sono ambigui e oscuri, come molti degli eventi italiani nell’anno d’avvio della ‘strategia<br />

della tensione’: il 1969”. 32<br />

Nell’interregno tra la cacciata di Ackley e l’arrivo di Martin a farla da padrone nell’oltre mese e<br />

mezzo è Pier Francesco Talenti, presidente della sezione italiana del Partito repubblicano<br />

americano e considerato l’uomo di Nixon in Italia. Sarà lui a mantenere nel 1970 i rapporti con<br />

Junio Valerio Borghese alla vigilia del golpe del 7 dicembre.<br />

Dunque Martin, che ha pochi contatti con gli italiani, incontra Fanfani in autunno, come rivelerà il<br />

New York Times scrivendo della testimonianza dell’ex ambasciatore ad una commissione del Senato<br />

Usa prima di andare a Saigon come nuovo ambasciatore. Martin aveva incontrato il senatore<br />

Fanfani, che veniva presentato come capo dell’ala conservatrice della Dc, in un appartamento di<br />

proprietà della Rai Tv grazie anche all’intermediazione di Ettore Bernabei. Per contenere<br />

l’avanzata del Pci Fanfani chiese un milione di dollari, riprendendo così i finanziamenti alla Dc che<br />

erano stati interrotti nel 1967. Gli uomini della Cia storsero la bocca ma la cosa arrivò lo stesso sul<br />

tavolo del ‘Comitato 40’, che quindi era già attivo nel 1969, cioè la struttura messa in piedi da<br />

Kissinger per gestire le operazioni clandestine. Anche qui si disse no e sulla pratica, rivelò il<br />

giornale, Nixon appuntò di suo pugno una nota. “No. Vogliamo stare fuori da cose di questo<br />

genere” 33 . La Cia e gli americani non rimasero certamente fuori da cose di questo genere ma molto<br />

più semplicemente non si fidavano di Fanfani e del suo spostarsi continuo lungo assi del tutto<br />

personali di politica estera e interna alla ricerca di quel ruolo di “De Gaulle italiano” che in tanti gli<br />

attribuivano. I fanfaniani erano giudicati diversamente dal Dipartimento di Stato (conservatori ma<br />

di sinistra) e dalla Cia (di centro). Tanto bastò per non farsi coinvolgere in “cose di questo genere”<br />

che la Cia aveva sempre fatto e tornerà a fare negli anni successivi.<br />

E quali erano le ‘cose’ a cui allude Nixon? Possibile una tale reazione negativa, e così netta ,solo<br />

per finanziamenti che erano stati la normalità in passato?<br />

30 Si parlò a lungo di una ripresa Tv , poi scomparsa, che dimostrava la natura non volontaria<br />

dell’incidente che portò alla morte di Annarumma. L’inchiesta venne archiviata anni dopo senza<br />

che venissero indicati dei colpevoli<br />

31 ibidem<br />

32 Giorgio Galli, Fanfani, Feltrinelli, Milano,1975,p.87<br />

33 Giorgio Galli, op.cit.p.87<br />

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