“Lavorare con le emozioni” – Il volume raccoglie i contributi originali
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ampia e articolata che indica nei processi di regolazione del<strong>le</strong> emozioni un<br />
importante fattore esplicativo di un’ampia parte della psicopatologia (Gross e<br />
Munoz, 1995). Osservazioni cliniche e dati di ricerca attribuis<strong>con</strong>o infatti alla<br />
Disregolazione Emotiva (DE) un ruolo di rilievo come fattore di rischio per la<br />
comparsa di caratteristiche psicopatologiche in età ado<strong>le</strong>scenzia<strong>le</strong>, come e<strong>le</strong>mento<br />
costitutivo di quadri psicopatologici <strong>con</strong>clamati nell'adulto e come area di<br />
intervento terapeutico. Un limite alla validità del<strong>le</strong> <strong>con</strong>oscenze è tuttavia<br />
rappresentato dalla disomogeneità del <strong>con</strong>cetto di DE, inteso e misurato in vari<br />
modi, e dalla <strong>con</strong>seguente non comparabilità dei risultati del<strong>le</strong> ricerche. Un passo<br />
verso la soluzione dei prob<strong>le</strong>mi evidenziati è stata la revisione della <strong>le</strong>tteratura<br />
compiuta da Gratz e Roemer (2004), da cui è derivata sia la definizione della DE<br />
come entità comp<strong>le</strong>ssa e multifattoria<strong>le</strong>. La regolazione del<strong>le</strong> emozioni<br />
implicherebbe diversi fattori: a) <strong>con</strong>sapevo<strong>le</strong>zza del<strong>le</strong> emozioni; b) loro<br />
accettazione; c) capacità di <strong>con</strong>trollare il comportamento impulsivo; d) capacità di<br />
utilizzare strategie di regolazione del<strong>le</strong> emozioni adeguate al <strong>con</strong>testo (Gratz e<br />
Roemer, 2004). La relativa mancanza di una di queste competenze indicherebbe la<br />
presenza di difficoltà nella regolazione dei propri stati emotivi <strong>con</strong> <strong>con</strong>seguenze<br />
sul funzionamento genera<strong>le</strong> della persona. La regolazione del<strong>le</strong> emozioni è<br />
<strong>con</strong>nessa al funzionamento appropriato e adattivo dell’individuo (Kostiuk e Fouts,<br />
2002). Competenze nella regolazione del<strong>le</strong> emozioni possono incidere sulla salute<br />
fisica, per esempio è stato ri<strong>le</strong>vato un <strong>le</strong>game tra malattia fisica e inibizione o<br />
eccessiva manifestazione del<strong>le</strong> emozioni (Pennebaker, 1990; Siegeman, 1993). Un<br />
aspetto importante di questo ambito di ricerche è l’atteggiamento a-valutativo<br />
sul<strong>le</strong> strategie di regolazione che non sono funzionali o disfunzionali in assoluto,<br />
ma lo diventano a se<strong>con</strong>da del <strong>con</strong>testo in cui vengono applicate (Gross, 1999).<br />
<strong>Il</strong> Regulation of Emotion Questionnaire [REQ] (Phillips e Power, 2007) è un<br />
questionario autosomministrato composto da 21 item, valutati su una scala likert a<br />
5 punti da 1 (mai) a 5 (sempre), che ha lo scopo di ri<strong>le</strong>vare <strong>le</strong> strategie adottate<br />
per la regolazione emotiva. Gli autori partono dal presupposto teorico che <strong>le</strong><br />
strategie di regolazione emoziona<strong>le</strong> si possono suddividere in funzionali (o<br />
adattive) o disfunzionali (o disadattive) e che in ta<strong>le</strong> processo si possa ricorrere<br />
all’uso sia di risorse personali (interne) che <strong>con</strong>testuali (esterne) quali ambiente<br />
familiare, scuola, amici, ecc. (Phillips e Power, 2007). Ne <strong>con</strong>segue che <strong>le</strong><br />
strategie di regolazione emoziona<strong>le</strong> si collocano lungo due assi: esterno-interno e<br />
funzionalità-disfunzionalità dando così luogo a quattro modalità di regolazione<br />
emotiva: interno-funziona<strong>le</strong> “Cerco di capire quello che è successo”, “cambio i<br />
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