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“Lavorare con le emozioni” – Il volume raccoglie i contributi originali

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È ovvio che questa modalità di <strong>con</strong>siderare <strong>le</strong> emozioni è col<strong>le</strong>gata ad un uso<br />

indiscriminato di psicofarmaci. E <strong>con</strong> il beneplacito del<strong>le</strong> case farmaceutiche<br />

(Fava, 2007).<br />

EMOZIONI E PSICOTERAPIA COGNITIVA<br />

<strong>Il</strong> primo cognitivismo o cognitivismo razionalistico di Ellis e Beck ha alla base un<br />

paradigma teorico semplice e ben definito. Le emozioni “patologiche” sono la<br />

<strong>con</strong>seguenza di <strong>con</strong>vinzioni irrazionali o distorte. Quindi l’obiettivo di un<br />

intervento psicoterapeutico è la critica e la successiva modifica del modo di<br />

pensare scorretto e disadattivo. In tal modo si effettua una ristrutturazione<br />

raziona<strong>le</strong> sistematica (R.R.S.) cui farà seguito un cambiamento in positivo del<strong>le</strong><br />

emozioni disturbanti.<br />

<strong>Il</strong> terapeuta è depositario del<strong>le</strong> modalità giuste, adeguate e razionali <strong>con</strong> cui<br />

attribuire significati agli avvenimenti ed alla “realtà esterna”. Se<strong>con</strong>do questo<br />

paradigma <strong>le</strong> emozioni sono un sottoprodotto del pensiero che assume un ruolo<br />

decisamente primario potendo<strong>le</strong> “modificare”.<br />

È un paradigma che non tiene <strong>con</strong>to del primato della componente emotiva che<br />

precede di gran lunga l’attività cognitiva durante lo sviluppo degli esseri umani.<br />

Convinzioni o pensieri ed emozioni appartengono a domini diversi e per<br />

“modificare” o meglio “modulare” un’emozione occorre un’altra emozione,<br />

l’attivazione di un vissuto emotivo. Col pensiero si può modificare un altro modo<br />

di pensare, non certo un’emozione. Queste critiche al cognitivismo razionalista<br />

sono state introdotte già negli anni ‘80 da vari ricercatori e psicoterapeuti<br />

costruttivisti e hanno poi avuto un loro sviluppo nel post-razionalismo (Guidano e<br />

Liotti 1983, Reda 1986, Mahoney 1980, Reda e Mahoney 1984).<br />

EMOZIONI E POST RAZIONALISMO<br />

Per il post-razionalismo il sistema emotivo affettivo è la forma di base della<br />

<strong>con</strong>oscenza. Infatti la <strong>con</strong>oscenza non è <strong>con</strong>siderata soltanto come attività<br />

cognitiva tesa ad oggettificare l’esperienza attraverso la logica analitica e la<br />

razionalità, ma è principalmente il vissuto emoziona<strong>le</strong> che ci informa sul<strong>le</strong><br />

situazioni ri<strong>le</strong>vanti che ci cir<strong>con</strong>dano nel<strong>le</strong> interazioni <strong>con</strong> l’ambiente. Attraverso<br />

<strong>le</strong> <strong>con</strong>oscenze emozionali-affettive o “<strong>con</strong>oscenze tacite” si tende a sviluppare il<br />

senso di identità persona<strong>le</strong> e di coscienza di sé. È proprio attraverso questa<br />

modalità di <strong>con</strong>oscenza che gli esseri umani, come sistemi comp<strong>le</strong>ssi<br />

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