“Lavorare con le emozioni” – Il volume raccoglie i contributi originali
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minacciose, ad esempio da parte di figure o temi significativi che produ<strong>con</strong>o<br />
un’immagine intol<strong>le</strong>rabilmente svalutata di sé. Si tratta, quindi, di un rifugio<br />
rispetto all’interferenza del mondo degli altri e di una ricerca di mantenere una sia<br />
pur precaria percezione di sé. In questo modo, per molte persone la sessualità<br />
rappresenta un equiva<strong>le</strong>nte di ciò che per altre sono <strong>le</strong> abbuffate, <strong>le</strong> auto<strong>le</strong>sioni, gli<br />
acquisti compulsivi, il gioco d’azzardo, l’alcol o <strong>le</strong> droghe, cioè una forma di<br />
compensazione e di distrazione grazie alla qua<strong>le</strong> ci si può sentire bene, o almeno<br />
far sopire quel<strong>le</strong> emozioni e immagini di sé che risultano poco tol<strong>le</strong>rabili.<br />
Senza menzionare tutte <strong>le</strong> forme in cui la sessualità può essere utilizzata nella<br />
forma descritta nel precedente paragrafo, si può ricordare che, alla pari degli sport<br />
estremi, la sessualità può essere vista come fonte di emozioni intense, che<br />
produ<strong>con</strong>o adrenalina, un senso di invulnerabilità, ecc. D’altra parte, possiamo<br />
trovare persone <strong>con</strong> un basso livello di autostima, <strong>con</strong> sentimenti di svalutazione<br />
persona<strong>le</strong>, che possono mantenere relazioni sessuali come forma per sentirsi<br />
amati, apprezzati, valorizzati o appartenenti a un gruppo. Non deve meravigliare,<br />
quindi, l’intima relazione che esiste tra i livelli di accettazione di sé e la sessualità.<br />
Come si è detto in precedenza, accettare e amare il proprio corpo e se stessi, o<br />
vergognarsi di quello e di sé può portare ad un approccio e ad un esercizio<br />
comp<strong>le</strong>tamente differente rispetto alla sessualità. L’associazione tra vergogna o<br />
colpa e sessualità può essere tanto comune quanto quella tra piacere e sessualità.<br />
Un’altra istanza in cui si può apprezzare la relazione esistente tra entrambi i<br />
<strong>con</strong>cetti, specialmente il loro carattere evolutivo, <strong>con</strong>siste nella risposta emotiva<br />
prodotta quando si assiste ad atti o sessuali o a <strong>con</strong>notazione sessua<strong>le</strong>. Senza<br />
bisogno di cadere nel voyeurismo, il semplice fatto di apprezzare dimostrazioni<br />
sessuali implicite od esplicite, dipendendo tanto dal<strong>le</strong> caratteristiche della<br />
situazione, quanto dai partecipanti e dalla situazione, può generare risposte<br />
emotive di gradimento o di disapprovazione. Quando si è testimoni di stimoli<br />
sessuali che risultano graditi, molto probabilmente la risposta sarà associata ad un<br />
eccitamento ed ai suoi correlati fisici. D’altro lato, il presenziare ad uno stimolo<br />
sessua<strong>le</strong> sgradito genererà una risposta emotiva comp<strong>le</strong>tamente differente rispetto<br />
alla precedente, fortemente associata ad un senso di repulsione.<br />
In relazione a quest’ultimo aspetto, possiamo osservare relazioni tra <strong>le</strong> emozioni e<br />
la sessualità che possono risultare meno <strong>con</strong>venzionali. Sono già state ricordate<br />
quel<strong>le</strong> persone che ricorrono al pericolo, alla paura o al timore come ingredienti<br />
essenziali dell’attività erotica. Analogamente, possiamo trovare soggetti che<br />
provano piacere sessua<strong>le</strong> nel dolore (sia dato che ricevuto), nella negazione della<br />
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