“Lavorare con le emozioni” – Il volume raccoglie i contributi originali
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operazionalizzabili, per esempio attraverso il <strong>con</strong>cetto di cornice e i suoi diversi<br />
marcatori (ad esempio gli indici di <strong>con</strong>testualizzazione di Gumperz, ispirati alla<br />
meta-comunicazione di batesoniana memoria).<br />
Oltre alla se<strong>le</strong>zione di diverse risposte emozionali che per altro si verifica in forme<br />
assai più rigide e vincolate in presenza di patologia dell’Asse II, l’interazione<br />
<strong>con</strong>versaziona<strong>le</strong> produce altri fenomeni emotivi di tipo specifico, dando vita a<br />
quel<strong>le</strong> che da Keith Oat<strong>le</strong>y sono state chiamate frame dependent o literary<br />
emotions. A proposito della narrazione di storie, o più estesamente di un topic di<br />
<strong>con</strong>versazione, Oat<strong>le</strong>y individua, oltre ad una struttura degli eventi e ad una<br />
struttura del discorso anche una struttura di suggestione, costituita da “aspetti non<br />
<strong>le</strong>tterali suggeriti dal testo, basati sulla <strong>con</strong>divisione da parte del<br />
<strong>le</strong>ttore/ascoltatore di <strong>con</strong>oscenze, esperienze, emozioni e idee” (Oat<strong>le</strong>y K., 2004.<br />
From the Emotions of Conversation to the Passion of Fiction. In: Manstead, A.,<br />
Frijda, N., Fischer, A. (Eds), Feelings and Emotions, pp 98-115, Cambridge,<br />
Cambridge University Press). Tali aspetti <strong>con</strong>notati come “sentimenti” e<br />
comunque <strong>le</strong>gati al <strong>con</strong>testo di proferimento di una storia, verrebbero a costituire<br />
alcuni ben definiti generi, che funzionerebbero analogamente ad una colonna<br />
sonora che accompagna la proiezione di un film. Rif<strong>le</strong>ttendo sulla tesi che un ta<strong>le</strong><br />
livello estetico di senso potrebbe essere in grado di “imporsi” sul senso del plot<br />
della storia è quasi impossibi<strong>le</strong> non chiedersi se fenomeni di questo gener, che<br />
pure accompagnano costantemente il quotidiano story-telling, non possano avere<br />
una ri<strong>le</strong>vanza anche a livello del cambiamento terapeutico rientrando ad esempio<br />
in quelli che vengono chiamati i “fattori comuni”.<br />
Prima di <strong>con</strong>cludere vorrei fare solo un accenno a quelli che sono degli ulteriori<br />
aspetti emotivi <strong>le</strong>gati al<strong>le</strong> attività <strong>con</strong>versazionali specifiche della terapia<br />
cognitiva, al fine di comp<strong>le</strong>tare la rassegna che è a tema del mio intervento.<br />
Si tratta degli aspetti emotivi <strong>le</strong>gati a quel rac<strong>con</strong>tare di sé che è proprio del<strong>le</strong><br />
psicoterapie, e più precisamente <strong>le</strong>gati al<strong>le</strong> attività dell’Indagine e della<br />
Ridefinizione della Terapia Cognitiva Post-razionalista. Tali aspetti riguardano<br />
l’eccessivo coinvolgimento e l’eccessivo distacco nella relazione e vengono<br />
gestiti mediante mosse <strong>con</strong>versazionali sia minime e capillari che <strong>con</strong> mosse più<br />
estese, tali da individuare anche specifiche attività come l’arrangiamento<br />
procedura<strong>le</strong>. Dal punto di vista <strong>con</strong>versaziona<strong>le</strong> è possibi<strong>le</strong> delineare un<br />
<strong>con</strong>tinuum procedura<strong>le</strong> che si estende trai due poli dell’allineamento e<br />
dell’affiliazione. Per allineamento si intende la collaborazione al compito<br />
prefissato, fosse anche solo quello di delineare in modo <strong>con</strong>diviso un certo aspetto<br />
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