“Lavorare con le emozioni” – Il volume raccoglie i contributi originali
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circostanze e del<strong>le</strong> persone. Ad esempio, in un caso grave di attacchi di panico<br />
<strong>con</strong> agorafobia la risoluzione avvenne grazie a una progressiva messa in<br />
discussione di alcuni principi etici che governavano in modo disfunziona<strong>le</strong> il<br />
sentire e la <strong>con</strong>dotta della persona, in una relazione non giudicante che ha favorito<br />
la costruzione di un senso persona<strong>le</strong> marcatamente differente da quello originario.<br />
In tutti i casi di “successo” l’effetto verificato <strong>con</strong>siste in genere nell’incremento<br />
del senso di competenza persona<strong>le</strong> ad affrontare situazioni similari. Si tratta, in<br />
definitiva, di una <strong>–</strong> sperabilmente stabi<strong>le</strong> - modificazione di senso.<br />
III° livello: la dimensione intersoggettiva<br />
I livelli precedenti si qualificano però solamente nella relazione terapeutica. E’<br />
nella comp<strong>le</strong>ssità della dimensione intersoggettiva che si costruis<strong>con</strong>o significati<br />
<strong>con</strong>divisi, si dispiega la coscienza pre-rif<strong>le</strong>ssiva dell’essere presente nella<br />
quotidianità, nell’esperienza effettiva del paziente e del terapeuta. Ciò sovente<br />
rende possibi<strong>le</strong> dare senso terapeutico ad azioni “quotidiane” o non previste dai<br />
protocolli. Un esempio è riportato nello scritto “Sumatra cum laude” (Rezzonico,<br />
2009) dove il terapeuta si assume la responsabilità di un “ponderato” intervento<br />
decisamente non <strong>con</strong>venziona<strong>le</strong>.<br />
Un altro esempio ci è suggerito dalla storia di Vanessa. Questa giovane donna per<br />
alcuni anni soddisfa appieno i criteri per il DBP. La sintomatologia manifesta<br />
sorge dopo una separazione. Una <strong>con</strong>vivenza, che <strong>le</strong>i <strong>con</strong>fidava per la vita si<br />
interrompe bruscamente: lui la lascia per un’altra. Segue disperazione, ideazioni<br />
suicidali reiterate e persistenti, rabbia, ripetute crisi pantoclastiche, minacce di<br />
uccidere la riva<strong>le</strong>, atti vandalici nei <strong>con</strong>fronti di beni della neo coppia, isolamento<br />
inaccessibi<strong>le</strong> a familiari e amici. Quindi denunce per minacce, ingiurie,<br />
vandalismi. <strong>Il</strong> motivo ricorrente è sintetizzato dalla frase: ”se non posso vivere <strong>–</strong><br />
cioè ritornare <strong>con</strong> il mio ex <strong>–</strong> non voglio in nessun modo sopravvivere, meglio<br />
sparire dal mondo”. Resta il turbo<strong>le</strong>nto, a volte burrascoso, filo relaziona<strong>le</strong> <strong>con</strong> il<br />
terapeuta.<br />
Per diverse volte la data da <strong>le</strong>i stabilita per uccidersi se non si fosse nel frattempo<br />
rimessa <strong>con</strong> il suo ex viene procrastinata, ma infine si avvicina pericolosamente:<br />
sembra essere un cul de sac, senza via d’uscita. Allora Vanessa propone il suo<br />
Viaggio, partire da sola, senza una meta programmata, <strong>con</strong> pochi soldi, per un<br />
lungo viaggio in India, alla ricerca (forse) di un’indistinta dimensione spiritua<strong>le</strong><br />
che non troverà. Familiari e amici si dichiarano <strong>con</strong>trari, è troppo pericoloso e<br />
porgono vive rimostranze al terapeuta che, se<strong>con</strong>do loro, non mostra di opporsi<br />
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