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<strong>coverstory</strong> development center<br />

Quando la crescita<br />

passa dall’ascolto<br />

Laboratori e seminari sono alla base di una<br />

tecnica di gestione delle risorse umane focalizzata<br />

sullo sviluppo invece che sulla valutazione<br />

Paolo Augugliaro<br />

augugliaro@studio-am.it<br />

Laureato in Psicologia,<br />

è partner dello studio a&m<br />

che opera nella consulenza<br />

alla direzione del personale.<br />

N<br />

onostante il Development Center<br />

sia oggi una metodologia piuttosto<br />

diffusa in ambito aziendale,<br />

ricca di testimonianze circa la sua applicazione<br />

e il suo utilizzo, non sempre il senso<br />

attribuito risulta univoco. Partendo dalla disamina<br />

di alcune delle più rilevanti pubblicazioni<br />

apparse sull’argomento, proveremo a<br />

tracciare una classificazione delle forme e dei<br />

tipi di Development sperimentati negli ultimi<br />

vent’anni, ben consapevoli della difficoltà di<br />

annoverare tutte le pratiche che rientrano<br />

in questa categoria di strumenti.<br />

Le tipologie<br />

Una ormai tipica classificazione delle tipologie<br />

di Development Center è quella di<br />

Griffith e Goodge che, adottando un criterio<br />

cronologico di apparizione sul mercato,<br />

propongono la divisione tra Development<br />

Center di prima, seconda e terza generazione.<br />

Considerando la difficoltà di far rientrare<br />

tutte le applicazioni che si trovano in<br />

letteratura nella classificazione degli autori,<br />

proponiamo nei Development Center di seconda<br />

generazione tre diverse formule, che<br />

descriveremo di seguito.<br />

I Development Center di prima<br />

generazione o “diagnostici”<br />

Rientrano nel primo tipo i Development<br />

Center caratterizzati da un assessment di<br />

forma classica, composti da una sessione<br />

di valutazione della durata variabile di una o<br />

due giornate e da una successiva sessione<br />

di feedback, immediatamente dopo l’evento.<br />

La gestione del processo è totalmente di<br />

responsabilità dell’azienda: tanto la valutazione<br />

che l’elaborazione del Piano di Sviluppo<br />

sono infatti appannaggio dell’azienda che<br />

26<br />

rimane la detentrice dei dati e l’ultimo arbitro<br />

della loro applicazione.<br />

I Development Center di seconda<br />

generazione o “di sviluppo”<br />

Distingueremo, in questo ambito, tre forme:<br />

i Development Center intesi come Laboratorio,<br />

come seminario e come work trial.<br />

1. Laboratorio. è forse la forma più vicina<br />

al concetto di development, in cui l’evento<br />

cessa di essere una prova per divenire esso<br />

stesso un momento di training e di sviluppo.<br />

Un primo elemento che lo distingue è<br />

l’uso delle prove non come test ma come<br />

occasioni in cui sperimentare se stessi.<br />

La restituzione del feedback subito dopo<br />

la prova e la possibilità di risperimentare<br />

se stessi in prove similari o parallele è ciò<br />

che nel particolare caratterizza tale formula,<br />

rendendo l’evento una palestra o laboratorio<br />

più che una situazione di esame.<br />

“Tanto la valutazione<br />

che l’elaborazione<br />

del Piano<br />

di Sviluppo sono<br />

appannaggio<br />

dell’azienda che<br />

rimane la detentrice<br />

dei dati e l’ultimo<br />

arbitro della loro<br />

applicazione”<br />

2. Seminari. Sono tipologie di eventi costruite<br />

sulla formula di un seminario o workshop,<br />

finalizzate alla definizione di un piano di sviluppo.<br />

Sono caratterizzati da un momento di<br />

assessment classico (prima giornata) seguito<br />

da un momento di feedback (seconda giornata)<br />

e di preparazione/formazione all’impostazione<br />

di un Personal development plan<br />

(Pdp). Quello successivo (terza giornata) è<br />

un momento di sintesi in cui i partecipanti<br />

vengono invitati a formulare il Pdp e a condividerlo<br />

con gli osservatori.<br />

3. Work Trial. Tali forme di Development<br />

Center, se pur rappresentano una parte<br />

residuale delle applicazioni, hanno una<br />

notevole rilevanza sul piano dell’efficacia e<br />

dell’originalità, in queste situazioni di lavoro<br />

vere e proprie utilizzate a fini di sviluppo. In<br />

tali formule i partecipanti vengono inseriti<br />

in ambienti di lavoro virtuali o reali, con la<br />

videoregistrazione delle performance tenute<br />

dai soggetti e la successiva discussione<br />

con un assessor/trainer.<br />

I Development Center di terza<br />

generazione o “di autosviluppo”<br />

Sono Development Center in tutto e per<br />

tutto simili a quelli di laboratorio già descritti,<br />

salvo l’assenza degli assessor e la gestione<br />

in autonomia dell’evento da parte dei<br />

partecipanti. Rari nella loro diffusione, sono<br />

caratterizzati da una durata in genere non<br />

inferiore ai cinque giorni e dalla presenza di<br />

un assessor nel ruolo di facilitatore. Sono<br />

chiamati di autosviluppo poichè la decisione<br />

sulle dimensioni da sviluppare e il modo in<br />

cui sperimentarsi sono a carico dei partecipanti.<br />

Così l’azienda gioca un ruolo del tutto<br />

accessorio quale “sponsor” dell’evento. n

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