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Fotografare - Novembre 2014

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Raramente si trovano un numero<br />

così abbondante di informazioni;<br />

sono presenti anche un discreto<br />

numero di pagine interattive per<br />

simularne il funzionamento.<br />

Invitiamo i lettori che vogliano<br />

approfondire maggiormente<br />

l'argomento a visitare i siti citati.<br />

Per ora ci limitiamo ad estrapolare<br />

le informazioni che ci possono<br />

maggiormente interessare come il<br />

confronto con altri sensori dotati<br />

delle stesse caratteristiche. I dati<br />

del confronto sono forniti dalla<br />

stessa Foveon e potrebbero<br />

essere considerati di parte ma non<br />

per quanto riguarda le misure<br />

fatte utilizzando degli standard.<br />

Sul mercato la prima fotocamera<br />

reflex ad utilizzare il sensore<br />

Foveon X3 è stata nel 2002 la<br />

Sigma SD9; la più recente reflex<br />

che utilizza il sensore Foveon X3 è<br />

invece la Sigma SD1 Merrill. Nel<br />

2006 è stata lanciata la serie “DP”<br />

di compatte con sensore Foveon<br />

X3 di taglia APS­C che ha avuto<br />

varie generazioni fino a quella<br />

attuale che conta le tre compatte<br />

DP1 Quattro, DP2 Quattro e DP3<br />

Quattro (in pratica la stessa<br />

fotocamere ma con tre diversi tipi<br />

di ottiche: grandangolare,<br />

standard e tele). Nella struttura<br />

del sensore Foveon X3,<br />

analogamente alle pellicole<br />

fotografiche, ogni singolo pixel è<br />

formato da diversi strati di<br />

materiale fotosensibile che<br />

permettono di catturare la luce<br />

incidente secondo i tre colori<br />

fondamentali. Il primo strato<br />

assorbe la luce nella lunghezza<br />

d'onda del colore blu e lascia<br />

transitare verso gli strati più<br />

profondi gli altri colori<br />

fondamentali. Il secondo strato<br />

assorbe il verde e lascia transitare<br />

il colore rosso verso lo strato più<br />

profondo. Utilizzando questo tipo<br />

di tecnologia per ogni pixel<br />

abbiamo direttamente tre<br />

informazioni da gestire in modo<br />

appropriato. I tre strati di silicio,<br />

ognuno con le caratteristiche<br />

appena citate, sono “sepolti” a<br />

diverse profondità all'interno del<br />

cristallo di silicio. La penetrazione<br />

dei fotoni nei singoli strati di silicio<br />

determina la sua sensibilità<br />

spettrale e di conseguenza quella<br />

dell'intero dispositivo. A parità di<br />

area di silicio utilizzato, questa<br />

parità ci permette di confrontare i<br />

risultati per i diversi tipi di sensore<br />

che stiamo considerando. L'unico<br />

modo che abbiamo a disposizione<br />

per ottenere più informazioni<br />

rimane quello di utilizzare più<br />

strati. Il singolo elemento sensibile<br />

alla luce che ci permette di<br />

Fotocamera reflex<br />

Sigma SD1 Merril con<br />

sensore Foveon X3.<br />

Fotocamera Sigma<br />

DP2 Quattro con il<br />

nuovo sensore<br />

Foveon X3 Quattro.<br />

Anche questa<br />

fotocamera utilizza<br />

un sensore formato<br />

APS-C.<br />

Fotocamera Sensore Tipo di sensore Indice<br />

di metamerismo<br />

Kodak DCS­460 Kodak CCD 0.2974<br />

(dorso digitale da aggiungere<br />

ad una fotocamera reflex)<br />

Concord EyeQ Agilent<br />

di tipo professionale<br />

CMOS 0.2873<br />

(fotocamera digitale compatta)<br />

Sigma SD9 Foveon X3 – F CMOS 0.1999<br />

(fotocamera digitale reflex)<br />

HP 618 Sony ICX­284 CCD 0.1802<br />

(fotocamera digitale<br />

compatta)<br />

ricavare una tensione al variare<br />

dei fotoni incidenti sulla superficie<br />

è assimilabile ad un fotodiodo. Il<br />

fotodiodo è un dispositivo a due<br />

terminali che quando viene<br />

colpito dalla luce produce una<br />

tensione che è proporzionale alla<br />

luce incidente sulla superficie<br />

esterna. Ovviamente quando<br />

vengono costruiti più elementi<br />

fotosensibili sulla stessa superficie<br />

abbiamo bisogno di avere a<br />

disposizione una coppia di<br />

terminali per ogni elemento. In<br />

pratica questa necessità ci riduce<br />

l'area efficace per ogni elemento<br />

fotosensibile. Del resto nelle<br />

macchine fotografiche digitali<br />

oltre alla dimensione del sensore<br />

utilizzato per acquisire l'immagine<br />

sarebbe molto significativo se i<br />

costruttori fornissero le effettive<br />

dimensioni di ogni singolo pixel.<br />

Purtroppo questo dato è quasi<br />

sempre non fornito ed un<br />

confronto “esatto” tra due diversi<br />

sensori è praticamente<br />

impossibile. I costruttori per i<br />

sensori di acquisizione delle<br />

immagini forniscono il numero dei<br />

Megapixel utilizzati; ma questo è<br />

sempre un dato che va<br />

ulteriormente elaborato in<br />

funzione della struttura completa<br />

del sensore della fotocamera.<br />

Il sito fornisce i dati per il<br />

confronto tra vari sensori secondo<br />

lo standard ISO TC42/WG18<br />

17321 WD4 per le tecnologie<br />

grafiche e per la fotografia che usa<br />

lo spettro dei vari colori primari.<br />

Questo standard usa come<br />

parametro l'indice di<br />

Metamerismo per fotocamere<br />

digitali (Digital Camera Sensitivity<br />

Metamerism Index). Questo indice<br />

mostra come una fotocamera<br />

digitale è in grado di analizzare<br />

una scena. In pratica l'indice<br />

corrisponde all'errore tra le<br />

funzioni RGB e la sensibilità<br />

spettrale della fotocamera<br />

quando si utilizza un metodo<br />

standardizzato. Più il valore è<br />

piccolo e migliore è la qualità del<br />

sensore preso in esame.<br />

Per migliorare l'accuratezza dei<br />

colori e minimizzare il rumore si<br />

possono aggiungere al sensore dei<br />

filtri. Rispetto ai sensori a matrice<br />

di Bayer, dove servono dei filtri<br />

diversi per ogni colore<br />

fondamentale, per i sensori<br />

Foveon basta un solo tipo di filtro<br />

per tutti i pixel del sensore.<br />

Ricordiamo che in generale per<br />

migliorare la ripresa vengono<br />

aggiunti dei filtri che riducono gli<br />

ultravioletti (UV) e gli infrarossi<br />

(IR). Ovviamente il confronto per<br />

essere efficace va fatto q<br />

novembre <strong>2014</strong> | fotografare 27

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