Fotografare - Novembre 2014

“Durante le tappe
giornaliere su un territorio
sostanzialmente deserto,
ho avuto modo di
fotografare la natura
dell’isola, di una bellezza
autentica e pressoché
incontaminata.”
s’incontrano percorrendo l’unica
strada asfaltata che disegna un
anello nell’intera isola, contano,
quasi tutti, poche centinaia di
abitanti. Le condizioni meteo in
inverno rendono spesso difficile
fotografare come si vorrebbe. Il
viaggio a bordo dei fuoristrada fa
percepire le sensazioni della
scoperta e dell’avventura. Nelle
notti passate a inseguire ed
aspettare le aurore boreali, era
facile trovarsi anche a 20 gradi
sottozero col vento sferzante e le
mani che avevano difficoltà ad
articolare e gestire i comandi delle
fotocamere. Il vento è l’elemento
caratterizzante che più si è
impresso nella mia memoria. Ha
spesso reso difficile anche la
stabilità del treppiede su cui era
montata la reflex nelle lunghe
esposizioni. Al contempo però
regalava suggestioni uniche con le
mareggiate che battevano le
spiagge spesso coperte di neve
sollevata a sua volta in piccoli e
vorticosi turbini. Il viaggio è stato
un susseguirsi di emozioni e
scoperte. Tra i ricordi più
affascinanti i cigni selvatici che
abitano le piccole lagune a poche
decine di metri dalla riva del mare.
I loro voli in solitaria o in piccoli
stormi tra i cieli plumbei e
tempestosi o nella luce dorata del
tramonto, costituiscono uno
spettacolo difficilmente vivibile alle
nostre latitudini. Oppure il
vorticoso e stridulo garrire delle
centinaia di gabbiani che nidificano
nelle ripide scogliere,
approfittando proprio delle
mareggiate per lanciarsi in
picchiata a pescare. L’itinerario
prevedeva anche escursioni
all’interno percorrendo piste
sterrate e sconnesse praticabili solo
da fuoristrada “di razza”, per
arrivare ad alcune lagune glaciali
dove è possibile osservare
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