Fotografare - Novembre 2014
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PELLICOLE FOTOGRAFICHE<br />
L ETÁ DEL<br />
BROMURO<br />
La domanda sorge spontanea:<br />
in piena era digitale, che spazio<br />
rimane per una vecchia<br />
fabbrica di pellicole? Ma c’è chi<br />
ha scommesso di nuovo sul<br />
glorioso marchio Ferrania.<br />
di Giovanni Di Miceli<br />
La fabbrica Ferrania era uno<br />
degli unici quattro posti al<br />
mondo, insieme a Kodak,<br />
Fuji e Agfa, in cui venivano<br />
prodotte pellicole a colori, nel<br />
particolare formato che le rendeva<br />
adatte sia alla fotografia che al<br />
cinema. Ferrania è una frazione del<br />
comune di Cairo Montenotte, in<br />
provincia di Savona. Ma le origini<br />
della fabbrica risalgono addirittura<br />
al 1882, quando in Liguria, sulle<br />
rive della Bormida, venne costruita<br />
una fabbrica di dinamite, la SIPE<br />
(Società Italiana Prodotti<br />
Esplodenti), che fabbricava tra<br />
l’altro le bombe a mano in<br />
dotazione all’esercito italiano, le<br />
famose, per l’appunto, “bombe<br />
sipe”. Infatti è proprio con<br />
l’ingresso dell’Italia nella prima<br />
guerra mondiale che l’impianto<br />
comincia a crescere a dismisura,<br />
producendo materiale bellico in<br />
quantità talmente elevate che<br />
perfino la Russia, a corto di<br />
esplosivi, si rivolse alla SIPE per<br />
rifornirsi di nitrocellulosa,<br />
necessaria per fabbricare la<br />
nitroglicerina ed altri analoghi<br />
prodotti chimici esplodenti. Negli<br />
impianti di Ferrania i tecnici dello<br />
Zar Nicola II preparavano polveri<br />
esplosive, fino a quando, con la<br />
Rivoluzione d’ottobre la Russia uscì<br />
dal conflitto. Le ingenti scorte<br />
lasciate dai russi diedero l’idea di<br />
riconvertire l’azienda e iniziare a<br />
produrre celluloide (nitrocellulosa<br />
e canfora), il materiale con cui è<br />
prodotta la pellicola<br />
cinematografica. E’ qui che<br />
interviene un’altra azienda:<br />
Cappelli. La storia di questo<br />
marchio ha inizio nel 1885 a<br />
Milano, quando Michele Cappelli<br />
apre un piccolo laboratorio per<br />
produrre lastre fotografiche al<br />
bromuro d’argento. Si tratta di un<br />
prodotto all’avanguardia nel<br />
settore dei supporti sensibili, un<br />
tipo di materiale che da pochi anni<br />
ha sostituito le lastre al collodio<br />
secco. Per parecchi anni la Cappelli<br />
rimane l’unica azienda italiana di<br />
medie dimensioni a realizzare<br />
questo genere di articolo e il<br />
successo delle vendite coincide, a<br />
cavallo del secolo, con un<br />
momento storico in cui la<br />
fotografia si va affermando come<br />
prodotto di largo consumo. La<br />
produzione riguarda naturalmente<br />
anche la carta fotografica da<br />
stampa e nel 1898 l’azienda riceve<br />
il Diploma d’Onore all’Esposizione<br />
Italiana di Torino per il settore<br />
“Lastre e carte sensibili”. La validità<br />
dei suoi materiali viene confermata<br />
in più occasioni anche negli anni<br />
successivi e sulle confezioni sono<br />
spesso indicati i riconoscimenti<br />
ottenuti in analoghe esposizioni,<br />
come a Milano nel 1906 e a Torino<br />
nel 1911. Nel 1932 l’azienda ligure<br />
FILM, che dopo un periodo di grave<br />
crisi si trova a sua volta in un<br />
momento di notevole sviluppo<br />
commerciale, assorbe la Cappelli<br />
S.A., per la quale già realizzava<br />
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