Michelangelo e Dante : e altri brevi saggi : Michelangelo poeta, La ...

STUDI E CULTURA 123ferite quel suo povero, fortissimo cuore ! E quanto piùturbato e afflitto rimane Michelangelo dallo spettacolodi vita che fervevagli intorno, e che offendeva i suoisogni, le altissime visioni !Si rannuvola, piange, geme. Fugge la folla, ognirumor mondano. Porterebbe i suoi marmi tra le selveche ricerca un giorno, romito fatto, e dove dice ditrovar pace unicamente. Tanti affanni gli sono gravatinell'anima ! Il pensiero si logora, si fascia di dolore edi lagrime. Il mondo rio, ((traditore», il volgo (( sciocco,malvagio», che «l'alma attrista e' suo' sospir nonode )),riderebber del suo travaglio e delle sue amaritudiniinfinite. Nessuno l'intende; nessuno gli dà conforto.Deve assistere solo alle rivelazioni del suo Dio,e solo provarne le scosse profonde e paurose. È un'animaimmensamente bisognosa d'affetto e d'amore, (( il piùinchinato uomo ad amar le persone che mai in alcuntempo nascesse )) ; l'espansione libera gli toglierebbe ilpiombo al cuore, lenirebbe gli affanni del soliloquiotriste e grave della coscienza; ma ha un'invincibileripugnanza a comunicare altrui quello che al di dentrogli ferve; parla più che cogli uomini coi suoi fantasmie con le sue creature, dolcemente, scrivevagli la donnaamica, in realtà, con doglia acerba e con perpetui sussulti;e si fa, pur sì tenero al fondo, selvatico, aspro,cupo, rigido, brusco, sdegnoso e violento al pari diDante. Scendono a squadre le ombre all'uomo che sospiral'eterna luce. La malinconia è la sua ((allegrezza»particolare. La felicità è bandita; il capopiega, carico di pensieri. E non è mai un ardere o un