Michelangelo e Dante : e altri brevi saggi : Michelangelo poeta, La ...

282 MICHELANGELO E DANTEa cavalcioni. Non si fraintenda il verso dantesco, pervederci quello che Dante non ci mise, e Michelangelo,illustratore della (( Commedia » , non ci avrebbe trovato(1). Conveniva intendere così, per ritrovare in quelpeccatore, così carcato, il barattiere lucchese, (( undegli anzian di Santa Zita)), che Dante destinava ailiquidi ardori della sua bolgia.Ma air identificazione di quel demonio e di quelpeccatore, qui, tra la palude e la pece, non si tienpaga la fantasia dell'ultimo scioglitore di enigmi, chepur rinfaccia, non so bene quante volte, il procedere« meccanico )) degl'interpreti suoi colleghi. Colpita dalcenno al passaggio «di ponte in ponte)), nel primoverso del canto dei barattieri, muove, mirabilmentespedita, ad altre scoperte; e, nella gran grotta che separanel quadro il gruppo dei risorti dal gruppo deidannati nella barca fatale,nelle roccie ciclopiche, piegatea volta, sotto cui s'accovaccian demoni, ritrova,(( esattamente )) riprodotti, gli scheggioni del ponte di(I) E vero che moltissimi inlesero male, come il BORINSKl (DieRdtsel M,*s., p. 322) il verso di Dante. E converrà rimandare alcommento così efficace delTORRACA (2* ediz., Roma, Milano, 1909),€ riflettere alquanto al «laggiù il buttò », che segue al « carcava »dell'alato demonio. — Anche il BASSERMANN (Dantes Spuren inItalien), Munchen, Leipzig, 1898, p. 438), che rimanda alla scenadantesca per la rappresentazione del demonio alato negli affreschi delSignorelli e di Michelangelo (« Und doch hat weder Signorelli nochMichelangelo in dem Siinder den lucchesischen Rathsverv^randten dargestellt,den Dantes Teufel schleppt »), immagina una « rittlings aufgeladenearme Seele » (« sopra di sé tiene a cavalcioni un dannato »»traduce il GORRA, Orme di D., p. 494).