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Arcipelago Itaca 8

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Piccola antologia della critica sull’opera più recentecontemporaneità. L'attentatore stesso è una persona che atterra, prettamente un corpo reificato, di cui egli in primis si priva (decorparsi) tralacci, cavi e fili elettrici, perseguendo paradossalmente la giusta nozione / di persona per cui si offre come mero strumento materiale. Laspersonalizzazione acquista un quid lirico passando attraverso il filtro di analogie metamorfiche che spesso godono di sollecitazionipolisemantiche: affascinante è l'attentatrice cecena, porcellana / cinese che si frantuma quando sgrava tritolo.All'individuo viene meno il riconoscimento della propria umanità: la persona era quello / che io ti sfasciavo - scrive un io dai confiniaraboisraeliani - quando testavi contro il muro / la tua testarda volontà / di continuarti ed esistere. Nell'attualità di un presente / indicativo distragi, le esistenze dunque non sono. Di conseguenza il presente si appiattisce, accade, trascorrendo velocemente in un passato di cui sismarrisce memoria.A una visione pessimistica della Storia, considerata un moto precipiziale, si contrappone la fiducia nel potere risarcitorio della scrittura: lalingua, che tramortisce ma non muore, sopravvive e restituisce ai cadaveri di tutti i tempi la facoltà di una parola imbottita di chiodi e / tritolo -una parola altrove paragonata a segnali di / luce mossi dal riflesso / delle posate verso chi non risponde / alle pressanti richieste di cibo / delmondo. Qui il suo valore testimoniale e la sua potenza denunciatoria sono pienamente realizzati. La comprensione fa levasull'immedesimazione grazie a una scrittura che scivola tra rapidi dettagli, eppure con brevi tocchi metonimici e visivi è capace di comunicareimmediatamente e concretamente l'atrocità. Il lettore viene inoltre coinvolto in un dialogo serrato, incalzante nel ritmo e negli imperativi, traun io e un tu.Anche nei testi in calce in inglese la cura espressiva è precisa perché, come scrive Annovi in Nota, sono «versione e non traduzione» di suopugno. Alcuni passaggi discostano molto dall'originale: tra tutto il mondo è bombato e the whole mind is mined oppure tra motionless eimmobile la differenza semantica è una sfumatura precisa. Altre volte si tratta di una ricerca di suoni che, per un tessuto verbale più efficace,può condurre anche a immagini diverse (asphalt invece di selciato). Dal confronto emerge senz'altro una chiarificazione: non sicomprenderebbe appieno il significato dell'espressione la lingua che ti riguarda se non si leggesse poi your tongue as it / looks upon you.Ci troviamo dunque di fronte ad una (doppia) prova letteraria di rara levatura, che coniuga impegno etico e originalità stilistica. Uno stacconetto rispetto alla narratività piana di tanta, troppa poesia contemporanea.Silvia De March, di prossima pubblicazione nel n. 271 (settembre-ottobre 2012) de “L’immaginazione”Gian MariaAnnovi93

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