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Arcipelago Itaca 8

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Su Contratto a termineoccasioni, degli inviti, dei sentimenti e delle persone. È proprio alle persone che questo libro è dedicato: persone che si muovono e vivononell’ambito della scienza comune (scienza e coscienza) e che si mostrano in strada, in casa, in giardino, sulle vetrine, dietro i cancelli, allafinestra e lungo il segmento di un viaggio nella vita che non ha soluzioni di continuità. Luca Ariano è poeta lombardo, anzi longobardo, e perciòincardinato alla religione moderna degli “immediati dintorni” che sono poi, come si sa, i più vasti orizzonti possibili. Su questi perimetri simuovono Erba, Sereni, Loi, Cucchi, Raboni e Bellintani; scrittori di profonda suggestione terragna mai, però, semplicemente solo terrestre, edavvero, come scrive Maritta, Ariano «fa esplodere la maschera delle convenzioni e dell’assuefazione alle logiche del vuoto, della disperazionee dell’effimero elevato al rango di categorie dell’esserci». Perché poi, in realtà, occorre sempre esserci. E da qui parte il bisogno di narrare, ditestimoniare non soltanto con il pensiero, ma anche e soprattutto con il grato e dolce rimorso del ricordo, che si perfeziona per via, divenendocanto e talvolta elegia. Ad uno ad uno (…) Ariano ravvisa i suoi “compagni”, li nomina, li dipinge, li associa alla propria strada: il Professor Emilio;Marino, Raffaella, Elio Fiore dolce appassionato poeta, l’Andren, la Rina, Marika, Giorgio, e per tutti costoro costruisce una breve storia, uncolore, una voce, un atteggiamento, uno scrupolo di vita e di immaginazione. […]Giuseppe Marchetti, da Contratto a termine, voci quotidiane nelle intense poesie di Luca Ariano, in “Gazzetta di Parma”, 16.6.2010LucaAriano* * *[…] …gli ideali e le ideologie del passato sono morti o moribondi e si rischia di perderne definitivamente memoria con la scomparsa degli ultimiinterpreti di una stagione politica che pare lontana secoli; le aspettative delle nuove generazioni sono appunto “a termine”, disilluse e prive dientusiasmo. In questa “storia” liquida e cedevole si muove la scrittura, direi cinematografica, del poeta vigevanese ma ormai parmense diadozione. Si tratta in fondo di una poesia epica, nonostante il tono dimesso e la presenza di antieroi, di personaggi “normali” che interpretanouna quotidianità talvolta persino sciatta eppure con esiti anche drammatici: solitudini, suicidi, malattie “contratte” sul lavoro (e qui il “termine”acquista una tragicità non solo economica ma esistenziale), fughe nella droga e nell'alcolismo, sesso come sfogo o come mezzo di scelta sociale,“eroi” del recente passato dimenticati e abbandonati… Lo sguardo di Ariano, come quello di un regista del primo dopoguerra, non edulcora larealtà, la registra facendo “parlare”, con i loro tic anche linguistici (abbastanza frequenti i corsivi nel dialetto della Lomellina, quello ascoltato dafiulìn, il personaggio che è l'alter ego dell'autore), l'Enrico, l'Anna, l'Emilio, l'Elio, l'Ada… insomma tutti i personaggi di quella fetta di Padaniaprossima al Ticino o alla via Emilia, ben nota al Nostro.Passaggi di assoluta poesia costellano questa … opera … che potrebbe altrimenti rischiare di risultare prosastica o cronachistica e invece, e loribadiamo, è un vero poema epico contemporaneo. Passaggi, dicevamo, che ci pare di poter identificare in particolare in quei versi in cuinatura, storia, emozioni, sguardo d'insieme e analisi degli eventi si fondono in parole pregne di simboli e in metafore dalla forza visivaspiazzante. […] Un poeta che “risveglia” il reale: con la sua scrittura tersa e obiettiva Ariano è un po' il periscopio che indaga con sguardosinestetico un trancio di storia che ci riguarda e ci dice che nonostante la “nebbia” non possiamo far finta di niente. Un libro davvero bello cheanche i più giovani possono gustare nel suo saporoso understatement, se hanno il piccolo coraggio di prendere in mano un libro di poesia.Alessandro Ramberti, in “Farapoesia” (http://farapoesia.blogspot.it/2010/06/su-contratto-termine-di-luca-ariano_27.html), 27.6.2010* * *È uno sforzo che ricorda le opere di Ray Bradbury, quello operato da Luca Ariano nel suo Contratto a termine (…): lo sforzo di cogliere, ripulire econservare brandelli di memoria individuale (termine che spesso definisce quella collettiva), di salvarli da quella macchina schiacciasassi che è ilnostro117

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