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Arcipelago Itaca 8

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La poesia di Claudia Ruggeri: fuoco, vetta e cadutaRuggeri usa per sfruttare le risorse combinatorie del nonsenso sono materiali di derivazione personale, provenienti daun immaginario poetico già lautamente definito. L’unico testo che ristabilisce, in termini di maggiore intelligibilità, uncontatto con l’inventiva della serie del Matto e con le poesie della sua fruttuosa adolescenza, è lamento della sposabarocca (octapus). Si tratta di una stupenda invocazione che riassume in sé tutti i temi (se così ci è dato chiamarli) dellamigliore Ruggeri: la purezza angelica di un personaggio dialogante che si umilia per la salvezza del suo amato, letraversie e gli ostacoli che vengono vinti dall’umiltà della poetessa salvifica, il continuo alternarsi di abbandoni eriaffioramenti simbolici del male patito o da patire (sia dal personaggio che narra che dall’oggetto amato) trasfigurati inun’atmosfera trascendente, sorretta da occasionali richiami di derivazione cristiana, che si stemperano in un ermetismosensuale e suggestivo. La missione del personaggio dialogante viene resa possibile dal potere della parola, «come voceche in voce si sconquassa»:T’avrei lavato i piedioppure mi sarei fatta altissimacome i soffitti scavalcati dei cielicome voce che in voce si sconquassatornando folle ed organando a schierecome si leva assalto e candore dementealla colonna che porta la corolla e la maledizionedi Gabriele, che porta un canto ed un profiloche cade, se scattano vele in mille luoghi- sentite ruvide come cadono -; anche soloun Luglio, un insetto che infesta la sala,solo un assetto, un raduno di testee di cosce (la manovra, si sa, della balera),e la sorte di sapere che creaturava a mollare che nuca di capelliva a impigliare, la sorte di ricevere; amoreti avrei dato la sorte di sorreggere,perché alla scadenza delle ventidue danze avrei adorato trentatre fuochi, perché esiste una Vestedi Pace se su questi soffitti si segnail decoro invidiato: poi che una mossa un’impronta si smodiad otto tentacoli poi che ne escano le torture. [18]ClaudiaRuggeri[18] lamento dellasposa barocca(octapus), in C.Ruggeri, cit., p. 109 .15

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