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Arcipelago Itaca 8

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Luigi BartoliniLuigi Bartolini (Cupramontana, 8 febbraio 1892 - Roma, 16 maggio 1963) è considerato, insieme a Giorgio Morandi e Giuseppe Viviani, tra i maggiori incisori italianidel Novecento. Formatosi all‘Accademia di Roma, le sue prime acqueforti risalgono al 1914. Il suo stile si riallaccia alla tradizione naturalista italiana dell'Ottocentoguardando, al contempo, alle stampe di Rembrandt, Goya, Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e degli incisori del Settecento italiano. Partecipò, su invito, sia comeincisore che come pittore, a quasi tutte le edizioni della Biennale di Venezia dal 1928 al 1962, ricevendo il premio per l'incisione nel 1942. Sempre per l'incisione fupremiato anche a Firenze, nel 1932, con Morandi e Umberto Boccioni (alla memoria), alla Quadriennale di Roma, nel 1935, e a Lugano, nel 1950.Nel 1933 venne arrestato per motivi politici ad Osimo, dove risiedeva da qualche anno, dal regime fascista col quale pure aveva ampiamente collaborato. Dopo unmese di carcere ad Ancona venne confinato prima a Montefusco e poi a Merano dove rimarrà fino al 1938. Si trattò, secondo il suo biografo Luciano Troisio, di un«processo e di un confino farsa» perché «l'antifascismo di Bartolini è perlomeno strano, dato che i veri antifascisti erano in carcere, ridotti all'impotenza, al silenzio,e comunque derisi, e non avevano certo, come Bartolini, intere pagine delle riviste fasciste a loro disposizione, tutta la loro opera diffusa, le incisioni riprodotte, lepoesie pubblicate, le opere narrative recensite dagli organi del partito e pubblicizzate…» (Troisio, L'amoroso detective).Nel biennio 1949/1950 realizzò, insieme ad un autoritratto e per l’importante collezione Verzocchi di Forlì, Le mietitrici, oggi alla Pinacoteca civica di quella città.Fu presente a tutte le più importanti manifestazioni artistiche del suo tempo, sviluppando diverse “maniere” definite da lui stesso: "maniera bionda", "nera" e"lineare”. Utilizzando queste stesse “maniere” realizzò numerose acqueforti con paesaggi delle Marche e della Sicilia e le serie: Gli insetti, Le farfalle, Gli uccelli eScene di caccia. Notevole anche la sua attività di scrittore, poeta, critico d'arte e polemista, con oltre 70 libri pubblicati con le maggiore case editrici. Fucollaboratore delle principali riviste e testate giornalistiche italiane del suo tempo.Nel 1946 pubblicò, per l'editore Polin di Roma, il romanzo Ladri di biciclette dal quale Cesare Zavattini trasse spunto per la sceneggiatura dell‘omonimo film diVittorio De Sica. Nel 1965 gli viene dedicata una retrospettiva nell'ambito della IX Quadriennale di Roma.Luigi Bartolini

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