Progetto internoweb

L’Embriotransfer (fase assai delicata) viene attualmente eseguito mediante catetere
endouterino ecoguidato. Le probabilità di attecchimento sono maggiori se l’embrione
è stato incubato in provetta per 5-6 giorni, fino allo stadio di cosiddetta blastocisti.
Infatti, nella fecondazione spontanea, l’embrione si forma nelle tube e 5-6 giorni è il
tempo fisiologico che l’embrione impiega a raggiungere l’utero per l’impianto.
L’impianto va comunque agevolato dall’assunzione di ormoni specifici da parte dell’aspirante
madre.
LA FECONDAZIONE ETEROLOGA
Le tecniche precedentemente descritte sono definite “autologhe” poiché gli ovuli e gli
spermatozoi utilizzati sono prodotti dalla coppia di aspiranti genitori.
Quando non è possibile ricorrere alle tecniche di Procreazione Assistita Autologa
poiché la coppia non è in grado di produrre ovuli e/o spermatozoi, il desiderio di
genitorialità può essere assecondato da:
a) donazione dei gameti (ovodonazione e donazione dello sperma)
b) donazione dell’embrione
Nella fecondazione eterologa (da poco ammessa dalla Legislazione Italiana), l’ovocita
o lo spermatozoo vengono ricevuti da persone esterne alla coppia.
Nell’embriodonazione viene ricevuto direttamente l’embrione.
Le tecniche ricalcano quanto già descritto per i gameti e gli embrioni di produzione
della coppia.
Cambiano certamente il contesto psicologico e il quadro normativo (quest’ultimo in
rapida e continua evoluzione).
Inoltre, nei casi di ovodonazione ed embriodonazione, la mucosa uterina va preparata
all’impianto con assunzioni di ormoni estrogeni e di ormoni progestinici.
Per evitare l’interferenza su questa fase preparatoria da parte degli ormoni prodotti direttamente
dall’organismo della donna, la somministrazione di estrogeni e progestinici
viene fatta precedere da una terapia ormonale di soppressione dell’attività ipofisaria.
infertilità e procreazione
medicalmente assistita (PMA)
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