Progetto internoweb

fare il famoso “scalino”.
Per fortuna esistono cure farmacologiche adeguate e l’aiuto professionale di psicologi
e psichiatri. Il ricorso (spesso temporalmente limitato) a un aiuto professionale in
ambito psicologico non deve essere visto come un fallimento o una attestazione di
incapacità personale.
La menopausa è certamente una svolta nella vita della donna.
Come tutte le svolte (matrimonio, nascita di figli, iscrizione all’università o inizio di
un lavoro), comporta la perdita di alcune potenzialità e l’acquisizione di nuovi oneri
ma apre anche orizzonti nuovi.
Con la menopausa finisce l’attività riproduttiva e, non potendo più contare sull’aiuto
degli estrogeni, inizia l’onere di una “manutenzione” del proprio corpo un po’ più impegnativa:
bisogna curarsi un po’ di più.
Peraltro la fine dell’attività lavorativa extra-domestica e la riduzione degli impegni di
allevamento dei figli hanno il risvolto positivo di lasciare spazi di tempo da dedicare
a se stesse senza sensi di colpa (per fare la caldeggiata passeggiata quotidiana all’aria
aperta, per cucinarsi dei menù finalmente su misura per sé anziché per i figli, per coltivare
interessi e hobby, per viaggiare, per riallacciare una rete di amicizie).
Le statistiche dicono anche che il volontariato sociale (fondamentale per garantire la
qualità di vita nel nostro Paese) è prestato in larga misura da donne e uomini della
“terza età”.
La ricchezza interiore che deriva da 5 decenni di vita e di esperienze è un capitale prezioso
che può render capaci di affrontare con serenità la restante (spesso lunghissima)
parte della vita gustandone con più calma i piaceri.
la menopausa
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