Progetto internoweb
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i tumori femminili maligni<br />
La Radioterapia è anch’essa diventata più “rispettosa”.<br />
La radioterapia intraoperatoria, cioè eseguita direttamente sul tessuto malato, consente<br />
infatti spesso di evitare la radioterapia esterna o di ridurne il numero di sedute.<br />
È inoltre oggi disponibile la “Brachiterapia” che consiste nell’introdurre una microsorgente<br />
radioattiva direttamente dentro nell’area tumorale, evitando la radioterapia<br />
esterna tradizionale e riducendo considerevolmente il rischio di recidive.<br />
La Chemioterapia si avvale oggi di un gran numero di farmaci, da scegliere in base<br />
alle caratteristiche istologiche del tumore. In particolare, nel tumore vengono ricercati<br />
i recettori per gli ormoni (estrogeni e progesterone) e i recettori Her2 e c-erbB2. In<br />
base al risultato vengono scelti farmaci “antiormonali”come il tamoxifene, farmaci<br />
anticorpali come il trastuzumab, chemioterapici tradizionali (ciclofosfamide, metotrexate).<br />
Ogni tumore della mammella è diverso e le caratteristiche biologiche delle cellule tumorali<br />
fanno di ogni tumore un caso a sé. Per questo, sono stati messi a punto in Svizzera<br />
i cosiddetti “Criteri di San Gallo”: si mettono a confronto le caratteristiche biologiche<br />
del singolo tumore con tutti i farmaci disponibili per scegliere il cocktail<br />
terapeutico migliore. Insieme ai criteri esclusivamente biologici si considera anche<br />
l’orientamento della Paziente: c’è chi, pur di non correre rischi futuri è disposta a sottoporsi<br />
a qualunque tipo di trattamento e chi invece non vuole eccedere nelle precauzioni<br />
terapeutiche per non subire troppi effetti collaterali.<br />
Certamente la Medicina ha fatto progressi da gigante nella terapia e il carcinoma<br />
mammario ha attualmente ampi margini di guarigione o lunga remissione. Resta<br />
tuttavia fondamentale la diagnosi precoce.<br />
Fondamentale è quindi la scrupolosità della donna nell’eseguire annualmente la<br />
visita senologica, la mammografia e/o l’ecografia mammaria.<br />
La qualità della vita delle donne colpite dal carcinoma mammario è stata grandemente<br />
migliorata anche dall’assistenza psicologica tramite i Gruppi di auto-aiuto, dalla diffusione<br />
delle cosiddette “terapie di supporto”, dall’introduzione di protezioni legislative<br />
che favoriscono il ritorno alla normalità dopo il periodo turbinoso della diagnosi e<br />
delle prime terapie.<br />
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