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Progetto internoweb

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Anche il carcinoma duttale in situ è considerato una precancerosi ma è un po’ più<br />

pericoloso del carcinoma lobulare in situ perché tende a crescere e a riformarsi con<br />

maggior facilità. Ovviamente a questo stadio il carcinoma non è palpabile ma spesso<br />

si associa a microcalcificazioni ben visibili dal radiologo mediante la mammografia.<br />

Il successivo stadio del carcinoma è quello di carcinoma infiltrante o invasivo. A<br />

questo stadio il carcinoma si è espanso “invadendo” gli spazi limitrofi. Il termine “invasivo”<br />

riportato sugli esiti delle biopsie è quindi una definizione istologica: non significa<br />

che il tumore ha invaso tutto il corpo con metastasi a distanza!<br />

Il carcinoma lobulare infiltrante è spesso multifocale (cioè insorge in contemporanea<br />

in più punti delle mammelle). Il carcinoma duttale infiltrante è invece quasi sempre<br />

concentrato in un unico nodulo. È il tipo di carcinoma mammario più frequente ed è<br />

anche il tumore maligno più frequente nella donna.<br />

Le cause del carcinoma mammario (come per la maggior parte dei tumori) sono sconosciute<br />

e certamente molteplici. I fattori di rischio del carcinoma mammario sono:<br />

● visita senologica<br />

● mammografia<br />

● ecografia mammaria<br />

da eseguire con cadenze regolari.<br />

La mammografia è una radiografia della mammella eseguita da 2 angolazioni diverse;<br />

è capace di individuare noduli o lesioni sospette (microcalcificazioni) molto prima<br />

che queste siano apprezzabili con la palpazione manuale. Viene consigliata a<br />

tutte le donne di età superiore ai 40 anni con cadenza di regola annuale. Poiché<br />

l’età sopra i 65 anni è un fattore di rischio, la mammografia va eseguita anche (soprati<br />

tumori femminili maligni<br />

● l’età oltre i 65 anni (il 65% dei carcinomi mammari colpisce donne con<br />

più di 65 anni)<br />

● l’esposizione prolungata agli estrogeni durante la vita: menarca precoce,<br />

menopausa tardiva, nulliparità (cioè il non aver mai usufruito della interruzione<br />

ormonale rappresentata dai mesi della gravidanza), TOS (terapia ormonale<br />

sostitutiva), uso prolungato della “pillola”, non aver allattato al seno<br />

● la preesistenza di patologie mammarie benigne (fibroadenomi)<br />

● il sovrappeso dopo la menopausa<br />

● l’abuso cronico di alcol<br />

● la familiarità e la genetica<br />

Se il carcinoma è diagnosticato prima di aver dato metastasi, la donna può guarire.<br />

Se è comunque diagnosticato presto, quando le metastasi sono solo linfonodali o<br />

microscopiche, con le terapie di oggi si può spegnere la malattia per decenni.<br />

La diagnosi precoce, cioè la diagnosi che arriva in tempo utile per poter ricevere una<br />

terapia di guarigione o di lunga remissione si basa su:<br />

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