NUTSPAPER pitaya cocco
PITAYA: una delizia tutta da scoprire • COCCO: storia e peculiarità del frutto esotico per eccellenza • Simplesmente Frutas: da Godo di Russi al Rio Grande do Sul • Indice Glicemico: un importante alleato per il controllo del livello degli zuccheri nel sangue • Alterazione degli alimenti: l’imbrunimento, a cosa è dovuto e come gestirlo • IRI Andamento delle vendite nella grande distribuzione (a febbraio 2018) • Nei dintorni: mangiare e bere • Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana: 8 piatti da gustare e collezionare.
PITAYA: una delizia tutta da scoprire • COCCO: storia e peculiarità del frutto esotico per eccellenza • Simplesmente Frutas: da Godo di Russi al Rio Grande do Sul • Indice Glicemico: un importante alleato per il controllo del livello degli zuccheri nel sangue • Alterazione degli alimenti: l’imbrunimento, a cosa è dovuto e come gestirlo • IRI Andamento delle vendite nella grande distribuzione (a febbraio 2018) • Nei dintorni: mangiare e bere • Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana: 8 piatti da gustare e collezionare.
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Alterazione degli alimenti: l’imbrunimento<br />
A cosa è dovuto e come gestirlo.<br />
di Michela Pagnani<br />
Diverse sono le alterazioni che gli alimenti possono subire ed alcune<br />
di queste vanno a modificare l’aspetto dei cibi e in particolare<br />
il colore.<br />
Le reazioni di imbrunimento non enzimatico costituiscono un<br />
insieme di reazioni che avvengono durante trattamenti termici e<br />
portano alla formazione di composti ad alto peso molecolare di<br />
colore scuro, che modificano le caratteristiche sensoriali e nutrizionali<br />
degli alimenti.<br />
Queste reazioni sono:<br />
• Caramellizzazione: a carico esclusivamente di zuccheri<br />
riducenti, consiste in una decomposizione che avviene spontaneamente<br />
ad alte temperature, tendenzialmente superiori<br />
ai 100°C ma variabili a seconda del tipo di zucchero coinvolto:<br />
la reazione di frammentazione degli zuccheri, durante il<br />
riscaldamento, dà luogo alla formazione di composti volatili<br />
che conferiscono il tipico aroma di caramello, mentre le successive<br />
reazioni di polimerizzazione portano alla formazione<br />
di composti che contribuiscono al colore bruno.<br />
• Reazione di Maillard: descrive una serie di fenomeni<br />
che avvengono in seguito all’interazione tra zuccheri ed amminoacidi<br />
contenuti negli alimenti durante la cottura. È una<br />
delle reazioni chimiche più importanti e ricercate in cucina,<br />
i composti che si formano in seguito ad essa sono bruni e<br />
presentano un caratteristico odore di crosta di pane appena<br />
sfornato. Non è desiderata durante i trattamenti termici il cui<br />
fine è la stabilizzazione, come per la pastorizzazione e la sterilizzazione.<br />
Le reazioni sono piuttosto complesse ed eterogenee, semplificabili<br />
in tre grandi fasi: nella prima non si verificano effetti visibili,<br />
si ha solamente la degradazione di certi amminoacidi<br />
essenziali come la lisina. La seconda fase è responsabile della<br />
formazione dei composti odorosi tipici del cibo cotto mentre<br />
nell’ultima fase si vengono a formare delle molecole ad alto<br />
peso molecolare che conferiscono il tipico colore bruno.<br />
Entrambe vengono favorite o svantaggiate da parametri chimici e<br />
fisici come temperatura, attività dell’acqua e pH.<br />
Le reazioni di imbrunimento di tipo enzimatico, invece, sono<br />
catalizzate da enzimi e possono provocare la comparsa di imbrunimenti<br />
o la decolorazione di pigmenti come clorofilla o carotenoidi.<br />
Sono tipiche dei prodotti orto-frutticoli dove, in seguito<br />
a tagli, danneggiamenti e successiva esposizione all’aria, è comune<br />
il verificarsi di uno inscurimento della superficie con conseguente<br />
perdita della qualità percepita: il colore rappresenta di<br />
fatto un indice di qualità e la sua associazione con l’accettabilità<br />
dell’alimento è inevitabile.<br />
Questi enzimi “alterativi” sono stati scoperti per la prima volta<br />
nel 1856 da Schöenbein, chimico tedesco che ne studiò il meccanismo<br />
di azione nei funghi. Sono largamente diffusi in natura e<br />
localizzati principalmente nei plastidi e nei cloroplasti delle piante,<br />
sebbene si possano trovare anche liberi nel citoplasma di piante<br />
senescenti o in fase di sviluppo. Questi svolgono un ruolo importante<br />
nella difesa delle piante da infezioni batteriche e virali e da<br />
condizioni climatiche avverse, ma si trovano anche negli animali<br />
e si ritiene che aumentino la resistenza alle malattie negli insetti<br />
e nei crostacei.<br />
Altri composti coinvolti in queste reazioni di imbrunimento sono i<br />
polifenoli: un ampio gruppo di composti chimici diffusi nel regno<br />
vegetale responsabili del colore di molti vegetali. Sono anche responsabili<br />
del sapore e dell’odore di alcune bevande come il tè<br />
e il caffè.<br />
OH<br />
OH<br />
OH<br />
OH<br />
or<br />
HO<br />
O<br />
OH<br />
O<br />
HO<br />
O<br />
OH<br />
Sopra: struttura tipica di un fenolo;<br />
a fianco: struttura della Teaflavina, polifenolo tipico del thè;<br />
nella prossima pagina: schema della reazione<br />
di polimerizzazione.<br />
OH<br />
OH<br />
OH<br />
N/12