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NUTSPAPER pitaya cocco

PITAYA: una delizia tutta da scoprire • COCCO: storia e peculiarità del frutto esotico per eccellenza • Simplesmente Frutas: da Godo di Russi al Rio Grande do Sul • Indice Glicemico: un importante alleato per il controllo del livello degli zuccheri nel sangue • Alterazione degli alimenti: l’imbrunimento, a cosa è dovuto e come gestirlo • IRI Andamento delle vendite nella grande distribuzione (a febbraio 2018) • Nei dintorni: mangiare e bere • Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana: 8 piatti da gustare e collezionare.

PITAYA: una delizia tutta da scoprire • COCCO: storia e peculiarità del frutto esotico per eccellenza • Simplesmente Frutas: da Godo di Russi al Rio Grande do Sul • Indice Glicemico: un importante alleato per il controllo del livello degli zuccheri nel sangue • Alterazione degli alimenti: l’imbrunimento, a cosa è dovuto e come gestirlo • IRI Andamento delle vendite nella grande distribuzione (a febbraio 2018) • Nei dintorni: mangiare e bere • Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana: 8 piatti da gustare e collezionare.

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è distribuito ad un altezza di 15-30cm dal suolo, l’irrigazione è<br />

fondamentalmente per garantire il giusto livello di umidità.<br />

Il fabbisogno di precipitazioni è pari a 500-1.500 mm: una distribuzione<br />

temporale costante di precipitazioni piovose nel corso<br />

del tempo può ovviare alla necessità di un impianto di irrigazione.<br />

Al contrario, periodi di siccità vanno compensati artificialmente, al<br />

fine di permettere una buona crescita. È fondamentale trovare un<br />

buon equilibrio: un’eccessiva irrigazione non è consigliata perché<br />

potrebbe favorire l’insorgere di malattie batteriche e fungine, una<br />

troppo carente invece potrebbe portare una produzione scarsa<br />

e a frutti di dimensioni inferiori rispetto al normale. Fa eccezione<br />

il periodo di pre-fioritura, quando la coltura dovrebbe essere sottoposta<br />

ad una temporanea fase di siccità in modo da poter produrre<br />

più fiori. Molto utili sono i sistemi di micro-irrigazione, per il<br />

controllo dell’umidità nel suolo, e la pacciamatura, necessaria per<br />

ridurne la perdita e mantenerne costante il livello.<br />

La regola generale vuole che una piccola quantità d’acqua somministrata<br />

giornalmente sia più vantaggiosa per queste piante rispetto<br />

una maggior quantità distribuita sporadicamente.<br />

Fertilizzanti<br />

La <strong>pitaya</strong> richiede un’applicazione giudiziosa di fertilizzanti per<br />

ottenere rese più elevate e le raccomandazioni in materia possono<br />

variare notevolmente, tuttavia può essere coltivata facilmente<br />

e senza l’utilizzo di fertilizzanti chimici e pesticidi. Prodotti<br />

di questo tipo acquisiscono il potenziale di mercato della frutta<br />

biologica, coltivata ricorrendo esclusivamente a concimi naturali<br />

come il letame.<br />

L’attuale tendenza riscontrata in molti Paesi produttori si orienta in<br />

direzione di una produzione che non coinvolga prodotti inorganici<br />

ma che, al contrario, opti per quelli organici, facendo fronte alla<br />

crescente domanda internazionale di frutta biologica.<br />

Detto questo, per iniziare ad adoperare fertilizzanti è consigliato<br />

attendere circa un mese dopo l’impianto, se non addirittura fino<br />

al momento in cui le piante iniziano a crescere. L’utilizzo nel primo<br />

anno dovrebbe essere frequente (ogni 2 mesi) con applicazioni di<br />

118 g per pianta, a cui eventualmente aggiungere 1,2 kg di letame<br />

ben decomposto o compost attorno alla base ma senza toccare<br />

lo stelo. Qualora la piantagione sorgesse su un suolo calcareo<br />

ad alto contenuto di acido solfidrico, è consigliato inondare ogni<br />

impianto con 7-15 g di ferro chelato, in caso di suolo neutro e a<br />

pH basso, invece, è buona norma applicare piccola quantità di<br />

solfato ferroso alla base delle piante.<br />

Durante il secondo e terzo anno, la quantità di fertilizzante va gradualmente<br />

aumentata ogni due mesi, fino ad arrivare a 135-182<br />

g per pianta, contemporaneamente al compost e al letame, che<br />

devono arrivare a circa 2,7 kg per pianta. Anche il ferro chelato<br />

necessita di essere gradualmente aumentato, fino a un dosaggio<br />

di 22-29 g per pianta. Le quantità degli elementi secondari, invece,<br />

vanno mantenute costanti.<br />

Durante il quarto anno e successivamente, sono da applicare<br />

227-341 g di fertilizzante per pianta, per un massimo di 3 o 4 applicazioni<br />

all’anno, assieme alla stessa quantità di elementi minori<br />

e seguendo le stesse raccomandazioni per il ferro chelato. Per<br />

quanto riguarda il letame o il compost, due volte l’anno vanno<br />

utilizzati 2,2 kg di materia per pianta.<br />

Impollinazione<br />

La fase dell’impollinazione è cruciale per la produzione di <strong>pitaya</strong>:<br />

data la peculiarità dei fiori, che schiudono durante le ore notturne,<br />

i naturali impollinatori sono falene e pipistrelli, che sopperiscono<br />

alla mancanza di attività delle api. Lo Sri Lanka, rappresenta invece<br />

un’eccezione. Qui le api da miele (Apis cerana), le piccole<br />

api mellifere (Apis florae) e le api giganti (Apis dorsata) svolgono la<br />

loro naturale funzione nelle prime ore del mattino.<br />

Laddove invece questo non accada o dove gli impollinatori naturali<br />

non siano presenti, per mantenere alti i livelli di produzione<br />

e garantire lo sviluppo dei germogli è stata suggerita l’impollinazione<br />

manuale.<br />

VARIETÀ E CLASSIFICAZIONE<br />

La classificazione delle diverse specie di cactus (edibili) è:<br />

Specie<br />

Hylocereus<br />

undatus<br />

Hylocereus<br />

triangularis<br />

Hylocereus<br />

costaricensis<br />

Hylocereus<br />

polyrhizus<br />

Hylocereus<br />

megalanthus<br />

Buccia<br />

Rossa<br />

Rossa<br />

Gialla<br />

Rossa<br />

Rossa<br />

Gialla<br />

Colore<br />

Polpa<br />

Bianca<br />

Rossa<br />

Bianca<br />

Rossa<br />

Rossa<br />

Bianca<br />

Ci sono molte varietà di piante di <strong>pitaya</strong>: basta pensare che solo<br />

in California ne sono state identificate più di 60, che si caratterizzano<br />

per quantità di frutta prodotta, nonché dimensione e forma<br />

dei frutti stessi.<br />

Le principali varietà sono:<br />

American Beauty: originaria del Guatemala, questa varietà<br />

produce frutti di circa 230-455 g dalla buccia rosa e squame<br />

verde chiaro. La polpa si presenta rosa scuro e con un sapore<br />

gradevole. La specie è Hylocereus guatemalensis.<br />

Cosmic Charlie: originaria della California e appartenente alla

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