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NUTSPAPER pitaya cocco

PITAYA: una delizia tutta da scoprire • COCCO: storia e peculiarità del frutto esotico per eccellenza • Simplesmente Frutas: da Godo di Russi al Rio Grande do Sul • Indice Glicemico: un importante alleato per il controllo del livello degli zuccheri nel sangue • Alterazione degli alimenti: l’imbrunimento, a cosa è dovuto e come gestirlo • IRI Andamento delle vendite nella grande distribuzione (a febbraio 2018) • Nei dintorni: mangiare e bere • Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana: 8 piatti da gustare e collezionare.

PITAYA: una delizia tutta da scoprire • COCCO: storia e peculiarità del frutto esotico per eccellenza • Simplesmente Frutas: da Godo di Russi al Rio Grande do Sul • Indice Glicemico: un importante alleato per il controllo del livello degli zuccheri nel sangue • Alterazione degli alimenti: l’imbrunimento, a cosa è dovuto e come gestirlo • IRI Andamento delle vendite nella grande distribuzione (a febbraio 2018) • Nei dintorni: mangiare e bere • Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana: 8 piatti da gustare e collezionare.

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La noce di <strong>cocco</strong> è il frutto della palma di <strong>cocco</strong> (Cocos nucifera),<br />

una pianta arborea appartenente alla famiglia delle Arecaceae,<br />

definita “albero della vita” dagli abitanti dei paesi produttori. Attualmente<br />

coltivata in tutti i paesi tropicali, oltre che in Asia, in<br />

America centrale e meridionale e in alcuni paesi dell’Africa, dove<br />

si diffuse autonomamente, trasportata dalle correnti marine, e in<br />

tutta l’area del Pacifico, soprattutto grazie alla capacità di mantenere<br />

a lungo la propria germinabilità.<br />

ORIGINE E CENNI BOTANICI<br />

Le origini di questo albero da frutto sono davvero remote ed<br />

anche controverse, poiché le fasi di diffusione, le vie migratorie,<br />

l’età e il luogo d’origine della palma da <strong>cocco</strong> non sono ricavabili<br />

con sicurezza.<br />

Le palme sono fra gli organismi vegetali più antichi del pianeta<br />

e prosperavano milioni di anni prima che l’uomo apparisse<br />

sulla Terra. I fossili più antichi che riportano a queste palme risalgono<br />

all’Eocene, un periodo situato tra i 58 e i 27 milioni di anni fa,<br />

e sono stati rinvenuti in India e in Australia. Tuttavia, fossili ancora<br />

più antichi di palme simili alle palme da <strong>cocco</strong> sono stati ritrovati<br />

nel continente americano. La zona di origine e la diffusione della<br />

palma da <strong>cocco</strong>, che al giorno d’oggi si trova in tutte le regioni<br />

tropicali, è controversa e rappresenta un mistero.<br />

Furono i Polinesiani che nelle loro peregrinazioni attraverso le isole<br />

del Pacifico contribuirono a diffondere questa pianta, i cui frutti<br />

non mancavano nelle loro canoe. Le noci di <strong>cocco</strong> erano vere<br />

borracce naturali che potevano contenere liquidi e cibo sempre<br />

freschi e inoltre, se scivolavano fuoribordo, potevano essere recuperate<br />

con facilità siccome galleggiavano.<br />

Durante il Medioevo, il commercio arabo ha creato una rete significativa<br />

all’interno dell’Oceano Indiano e ha promosso la sua<br />

diffusione. Nel XVII secolo, i coloni europei hanno contribuito alla<br />

sua diffusione dalla regione indiana verso l’Africa occidentale e la<br />

costa occidentale dell’America.<br />

Anche i greci antichi conoscevano questo albero, infatti Apollonio<br />

di Tiana (I secolo d.C.) scrive che le palme da <strong>cocco</strong> nascevano<br />

numerose nella fertile pianura del Gange.<br />

Nel 1271 Marco Polo, il mercante veneziano che giunse sino in<br />

Cina attraverso la “via della seta”, menziona nel suo libro “Il Milione”<br />

la palma da <strong>cocco</strong> dicendo che prosperava in un gran numero<br />

in varie parti dell’India.<br />

Gli europei scoprirono il <strong>cocco</strong> quando, dopo la scoperta dell’America,<br />

i portoghesi e gli spagnoli cominciarono ad esplorare le<br />

coste occidentali dell’America centro-meridionale.<br />

Tuttavia si dovette aspettare sino al 1510 quando la descrizione di<br />

un viaggiatore e naturalista italiano, Ludovico de Varthema, fece<br />

conoscere come si presentava non solo il frutto, cioè il <strong>cocco</strong>, ma<br />

anche la pianta che lo produceva.<br />

I coloni iniziarono a coltivare questa pianta da frutto anche sulle<br />

coste orientali americane, a partire dal 1525.<br />

Nel 1577 Sir F. Drake, uno dei più prestigiosi ammiragli inglesi<br />

dell’epoca elisabettina, trovò palme da <strong>cocco</strong> nell’Oceano Atlantico,<br />

precisamente nelle Isole di Capo verde.<br />

Per la prima volta annotò nel diario di bordo che all’interno del<br />

frutto del <strong>cocco</strong> si trovava “una sostanza molto bianca, non<br />

meno buona e dolce del latte di mandorle”.<br />

Si ritiene che la pianta sia originaria dell’Asia sudorientale (Malesia,<br />

Indonesia e Filippine) e delle isole tra l’Indiano e il Pacifico.

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