NUTSPAPER pitaya cocco
PITAYA: una delizia tutta da scoprire • COCCO: storia e peculiarità del frutto esotico per eccellenza • Simplesmente Frutas: da Godo di Russi al Rio Grande do Sul • Indice Glicemico: un importante alleato per il controllo del livello degli zuccheri nel sangue • Alterazione degli alimenti: l’imbrunimento, a cosa è dovuto e come gestirlo • IRI Andamento delle vendite nella grande distribuzione (a febbraio 2018) • Nei dintorni: mangiare e bere • Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana: 8 piatti da gustare e collezionare.
PITAYA: una delizia tutta da scoprire • COCCO: storia e peculiarità del frutto esotico per eccellenza • Simplesmente Frutas: da Godo di Russi al Rio Grande do Sul • Indice Glicemico: un importante alleato per il controllo del livello degli zuccheri nel sangue • Alterazione degli alimenti: l’imbrunimento, a cosa è dovuto e come gestirlo • IRI Andamento delle vendite nella grande distribuzione (a febbraio 2018) • Nei dintorni: mangiare e bere • Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana: 8 piatti da gustare e collezionare.
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La produzione di radici secondarie, che terminano in radichette,<br />
è continua, il colore varia da quasi bianco, passando dal color<br />
crema al rosso scarlatto fino a raggiungere un marrone scuro<br />
sulla parte più vecchia. Questo processo richiede circa 15 anni.<br />
Si ha un costante rinnovo di nuove radici che si sviluppano continuamente<br />
al morire delle radici vecchie.<br />
Da quella regione, il frutto della palma da <strong>cocco</strong> è ritenuto essere<br />
stato portato in India e poi in Africa orientale. Dopo la scoperta<br />
di Capo di Buona Speranza, questa pianta è stata introdotta in<br />
Africa occidentale e, da lì, diffusa nel continente americano e in<br />
altre regioni tropicali del globo.<br />
La palma da <strong>cocco</strong> è l’unica specie riconosciuta del genere<br />
Cocos appartenente alla famiglia delle Arecaceae e il suo nome<br />
scientifico è Cocos nucifera. Il nome Cocos deriva probabilmente<br />
da una parola portoghese che significa “scimmia”<br />
per via dei fori germinativi della noce, che assomigliano a due<br />
occhi e alla bocca di una scimmia su uno sfondo peloso.<br />
La Palma da <strong>cocco</strong>, appartenente alla famiglia delle Arecaceae<br />
(che raggruppa più di 2400 specie di piante) anche detta Palmaceae<br />
o Palmae, del genere Cocos e alla specie nucifera. Cocos<br />
nucifera è conosciuta come: palma da <strong>cocco</strong>, palma del <strong>cocco</strong><br />
o solamente <strong>cocco</strong>.<br />
La palma da <strong>cocco</strong> è ancorata nel terreno con un apparato<br />
radicale che è costituito da alcune radici robuste che fungono<br />
da ancoraggio e da una massa basale di radici fibrose, che si<br />
diffondono in tutte le direzioni e con qualsiasi angolazione, fino a<br />
10 m e oltre per raggiungere le falde acquifere.<br />
Tali radici si presentano con una colorazione bianco-crema<br />
quando sono giovani, passando ad una tonalità arancione durante<br />
la maturazione (il tasso di allungamento non è uniforme), fino a<br />
raggiungere una tonalità marrone, con una punta arrotondata e<br />
smussata quando la crescita cessa.<br />
Le radici primarie sono presenti in numero variabile a seconda<br />
della varietà ma anche delle condizioni del terreno come la fertilità,<br />
l’umidità e le pratiche culturali. Queste radici hanno un diametro<br />
di circa 1 cm e uno spessore uniforme, con una lunghezza<br />
che va dai 5 m ai 10 m.<br />
Per quanto riguarda le radici, esse hanno delle escrescenze biancastre,<br />
le cosiddette radici di respirazione o pneumatofori. La loro<br />
dimensione può raggiungere una lunghezza massima di circa 8<br />
mm e un diametro di circa 4 mm. Si è osservato che gli pneumatofori<br />
sono uniformemente distribuiti tra le radici primarie, secondarie<br />
e terziarie. La concimazione tende ad aumentare il numero<br />
di radici di respirazione sulle radici primarie e secondarie.<br />
Si è notato che lo sviluppo radicale diminuisce all’aumentare della<br />
densità del suolo: nei terreni chimicamente poveri, le radici vanno<br />
maggiormente in profondità per trovare gli elementi nutritivi necessari<br />
e ciò avviene anche in condizioni di stress idrico. Questo<br />
straordinario apparato radicale è in grado di resistere all’acqua<br />
salmastra del mare, assorbendo solo la poca acqua dolce<br />
che rimane sulla sua superficie.<br />
La palma da <strong>cocco</strong> ha un’altezza che va dai 20 m ai 40 m e può<br />
essere eretta oppure ricurva. Il tronco slanciato, che si sviluppa<br />
da una base chiamata “bolo”, si presenta leggermente allargato<br />
alla base (con un diametro di 50-70 cm), e più ristretto nella parte<br />
superiore (con un diametro di 25-35 cm), mentre il cilindro centrale<br />
è costituito da un tessuto parenchimatico che racchiude fasci<br />
vascolari (ampiamente distanziati rispetto alla periferia) e fibrosi.<br />
La struttura del tronco (più largo alla base e più ristretto nella<br />
parte superiore), determina la maggior stabilità della palma.<br />
Queste dimensioni vengono raggiunte dopo i 4 anni per le varietà<br />
alte e dopo 2-3 anni per le varietà nane; tali dimensioni rimarranno<br />
costanti (salvo una diminuzione delle condizioni favorevoli,<br />
quali siccità, cattivo drenaggio, carenze di minerali o malattie).<br />
Il tronco può avere una colorazione marrone, grigio cenere o<br />
quasi bianco. La superficie della corteccia, che è levigata, è segnata<br />
da cicatrici di forma triangolare (dovute dalla caduta delle<br />
foglie mentre il tronco si sviluppa in altezza) e aree non cicatrizzate<br />
dette “internodi”. Il tronco, tuttavia, è caratterizzato da una<br />
notevole flessibilità, che gli consente di piegarsi liberamente in<br />
caso di vento forte. Ci sono numerose storie di persone che durante<br />
le tempeste tropicali si sono ancorate ai tronchi delle palme<br />
di <strong>cocco</strong> mature per evitare di finire in mare.<br />
Non è raro vedere tronchi di alberi maturi che poggiano sopra a<br />
un angolo precario o che sono stati notevolmente contorti.<br />
Alla sommità del tronco si trova una corona densa di foglie, disposte<br />
in modo tale da ricevere la massima luce solare.<br />
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