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NUTSPAPER pitaya cocco

PITAYA: una delizia tutta da scoprire • COCCO: storia e peculiarità del frutto esotico per eccellenza • Simplesmente Frutas: da Godo di Russi al Rio Grande do Sul • Indice Glicemico: un importante alleato per il controllo del livello degli zuccheri nel sangue • Alterazione degli alimenti: l’imbrunimento, a cosa è dovuto e come gestirlo • IRI Andamento delle vendite nella grande distribuzione (a febbraio 2018) • Nei dintorni: mangiare e bere • Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana: 8 piatti da gustare e collezionare.

PITAYA: una delizia tutta da scoprire • COCCO: storia e peculiarità del frutto esotico per eccellenza • Simplesmente Frutas: da Godo di Russi al Rio Grande do Sul • Indice Glicemico: un importante alleato per il controllo del livello degli zuccheri nel sangue • Alterazione degli alimenti: l’imbrunimento, a cosa è dovuto e come gestirlo • IRI Andamento delle vendite nella grande distribuzione (a febbraio 2018) • Nei dintorni: mangiare e bere • Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana: 8 piatti da gustare e collezionare.

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Vietnam Jaina: originaria del Vietnam, questa varietà appartiene<br />

alla specie Hylocereus undatus. Il frutto presenta un peso di<br />

circa 230-680 g, il colore della buccia è rosa brillante con squame<br />

verdi. La polpa è di colore bianco, dal sapore semi dolce.<br />

Yellow Dragon: varietà appartenente alla specie Hylocereus<br />

megalanthus, originaria della Florida. Il frutto ha una buccia gialla<br />

brillante con squame tendenti al verde. La polpa è bianca dal sapore<br />

dolce, molto piacevole. Il peso del frutto è di circa 230-340 g<br />

Zamorano: appartenente alla specie Hylocereus ployrhizus,<br />

nasce in Honduras. Ha frutti che pesano circano 230-455 g con<br />

buccia rossa e squame dai margini verdi. La polpa è anch’essa<br />

rossa, dal sapore lieve e dolce.<br />

PROCESSO PRODUTTIVO,<br />

RACCOLTA, LAVORAZIONE E<br />

COMMERCIALIZZAZIONE<br />

La <strong>pitaya</strong> si raccoglie solitamente 30-32 giorni dopo la fioritura,<br />

quando la buccia del frutto cambia colore e da verde diventa rossa.<br />

Per garantire la qualità, aumentare la durata di conservazione<br />

e prevenire la perdita di umidità, il raccolto si effettua durante la<br />

parte più fresca della giornata, manualmente, utilizzando un coltello<br />

da giardino, forbici o cesoie, così da reciderlo dallo stelo. È<br />

consigliato l’uso di guanti in pelle e un camice a maniche lunghe,<br />

soprattutto per le piante che presentano degli spini.<br />

I frutti raccolti sono riposti in cesti e lasciati all’ombra fino al momento<br />

del trasporto al centro di raccolta. Qui, il raccolto va refrigerato<br />

tramite raffreddamento a liquido o con circolo forzato<br />

d’aria. Se destinata al mercato fresco, la <strong>pitaya</strong> dovrebbe essere<br />

immagazzinata a 7-10°C, con un’umidità relativa dell’85-90%. È<br />

un frutto molto delicato e deperibile, con un contenuto di umidità<br />

di circa 91% nella buccia e 85% nella polpa, la cui vita media – se<br />

refrigerata – si attesta sulle 4-5 settimane circa; i pezzi troppo maturi<br />

avranno vita inferiore e manifesteranno la tendenza a spaccarsi.<br />

Vi è mercato anche per la polpa congelata, che sta crescendo<br />

in popolarità, e può anche essere lavorata in succhi e marmellate.<br />

Essiccazione<br />

L’essicazione è uno dei metodi più antichi di mantenimento della<br />

frutta, che può tradursi in varie forme di prodotto come chips,<br />

cubetti, barrette e anche polvere.<br />

Generalmente la selezione del metodo di essicazione da adottare<br />

è basata principalmente sulla forma fisica iniziale della <strong>pitaya</strong><br />

(sospensione liquida, pasta, solida). In secondo luogo, anche la<br />

stabilità termica dei frutti da essiccare contribuisce alla decisione<br />

delle condizioni operative più opportune.<br />

I metodi di essiccazione e disidratazione che si possono applicare<br />

sui frutti di <strong>pitaya</strong> sono i seguenti:<br />

Essiccazione in forno/asciugatura ad aria calda (frutti solidi)<br />

È il metodo di essiccazione più semplice ed economico, si realizza<br />

portando l’aria calda a contatto con i frutti. Sono coinvolti<br />

principalmente il calore e il trasferimento di massa simultanei, il<br />

tempo di asciugatura può durare giorni, fino al un raggiungimento<br />

di un grado equilibrato di umidità.<br />

Essicazione sottovuoto (frutti solidi)<br />

Tramite una pompa a vuoto, viene generato un ambiente a pressione<br />

ridotta all’interno della camera di essiccazione, in modo da<br />

aiutare a ridurre il punto di ebollizione dei liquidi vicino alla temperatura<br />

ambiente e così da essiccare il prodotto a temperature<br />

più basse. Il riscaldamento avviene attraverso il contatto diretto<br />

con la superficie riscaldata che trattiene il frutto, la temperatura<br />

minima di avviamento può essere compresa tra 5 e 15°C sopra<br />

la temperatura ambiente. Le caratteristiche della bassa temperatura<br />

di essiccazione e l’ambiente carente di ossigeno contribuiscono<br />

a mantenere la qualità e il valore nutritivo dei prodotti<br />

anche al termine del processo. La <strong>pitaya</strong> essiccata sottovuoto a<br />

microonde ha mostrato un cambiamento di colore totale minore<br />

e una maggiore ritenzione di acido ascorbico rispetto alla <strong>pitaya</strong><br />

essiccata con aria calda.<br />

Essicazione a spruzzo (sospensione liquida)<br />

L’essiccazione a spruzzo prevede l’atomizzazione della componente<br />

liquida in nebbia fine, seguita da contatto con l’aria calda,<br />

evaporazione dell’umidità e successiva separazione del prodotto<br />

in polvere essiccato in un separatore a ciclone. Questo metodo è<br />

stato suggerito come uno dei migliori per la conservazione degli<br />

antiossidanti nella <strong>pitaya</strong>, sebbene la temperatura applicata sia<br />

molto più alta (180-185°C) rispetto alla cottura in forno a 95°C,<br />

che richiede dai 30 ai 60 minuti, o a 105°C, con un tempo totale<br />

di 60 minuti. Ciò potrebbe essere dovuto al tempo di asciugatura<br />

più breve richiesto dall’essiccamento a spruzzo. È stato suggerito<br />

che un tempo di esposizione prolungato della <strong>pitaya</strong> a una certa<br />

temperatura sia più dannoso per i composti bioattivi e la loro<br />

attività rispetto a un’esposizione breve a temperature di riscaldamento<br />

maggiori.<br />

Essicazione a tamburo (sospensione liquida)<br />

Con questo metodo la sospensione liquida da essiccare si applica<br />

sotto forma di strato sottile (0,5-2 mm) su una superficie di cestelli<br />

rotanti cilindri cavi, realizzati in ghisa di alta qualità oppure in<br />

acciaio inossidabile, riscaldata a vapore fino a 200°C. Il materiale<br />

essiccato sulla superficie dei tamburi rotanti è successivamente<br />

rimosso da un raschietto statico.<br />

Questo metodo è adatto per l’essiccazione della buccia di <strong>pitaya</strong><br />

e, sebbene la temperatura applicata in questo metodo sia elevata,<br />

il breve tempo di essiccazione coinvolto è in grado di fornire<br />

una maggiore conservazione dei composti bioattivi e della loro<br />

N/24

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