La ninfa delle acque, figura mitologica, olio su tela, cm 80x100Angela PucciniSurrealist painterwww.angelapuccini.it
I libri delmeseGianluigi CiaramellariLa storia di una vita nascosta in un diariodi Erika BresciQuanto può essere lunga una notte? Quella tra il 15 eil 16 luglio 1950, polo gravitazionale di questa storiaintessuta di intrecci del destino, pare non finire mai.O meglio, sembra rispondere alle leggi di un tempoemotivo che calcola le ore e i minuti necessari affinché ciascunprotagonista trovi – o meglio, ritrovi – il suo posto all’internodi un misterioso e sofferto affresco familiare comunquetraboccante d’amore. Intorno al letto di Silvano, ormai a unpasso dal Creatore, la moglie Adele, la figlia Anna, «afflitta dalrimorso di aver compreso troppo tardi il grande amore di suopadre», don Paolo, amico di lungo corso, e Mario, il nipote diletto.Nell’aria, una sensazione di irrisolto, che svanirà alleluci dell’alba al termine della lettura del diario segreto di Silvano,fatto trovare volutamente a Mario, custodito in soffitta inmezzo alle centinaia di pellicole – «quelle girate da lui e quelleche alcuni suoi fidatissimi amici cineoperatori gli avevanopassato di nascosto» – sfuggite alla censura fascista, duranteil suo lavoro all’Istituto Luce, presenze vive di una storia danon dimenticare. In quelle pagine vergate ora con fretta, oracon disperazione, ora con infinito amore, si ripercorre un arcotemporale lunghissimo – dal 1917 al 1949 – e denso di Storia.Anni di guerra, di trincee e di bombardamenti, di sangue e diperdite, di propaganda e di adunate, di leggi razziali e di precipitosefughe, ma anche anni nei quali la passione per il cinemasi trasforma in lavoro e cementifica amicizie fraterne. Annidi bugie e di segreti da proteggere, che in una fotografia trovatanella scatola insieme al diario assumonole aggraziate forme di due donne, Elvira – unaprostituta – e sua figlia Irene, detta Nenè. Apparentementeestranee alla famiglia, pedineinvece fondamentali di quel copione già scrittoche è la vita, perché «il nostro destino nonè qualcosa che dobbiamo raggiungere, ma èpiuttosto lui, a venirci incontro». Ma non è soloil diario appassionato di Silvano a ricomporre iframmenti della Storia. Nella notte di temporaleche fa da quarta simbolica alle ultime ore divita dell’uomo, flashback sapientemente ricamatidalla mano dell’autore recuperano dallanebbia del tempo, in ordine sparso e apparentementecasuale, le schegge di vetro che brillerannopoi ricomposte nel prisma di luce delnuovo giorno. Nuovo anche perché rinnovato,consapevole, pacificato. E allora l’“aspettami”che nella giostra delle pagine tocca ad uno aduno, in modo e con significato diverso, i singoliprotagonisti, diviene midollo, linfa che scorrenelle vene, identità risolta, e indica al lettoreil sentiero semantico sul quale incamminarsi.La vita è un “guardar bene”, reiterato, un voltarsianche indietro per recuperare i sassi scansati,uno scegliere bivi e compagni di strada,un fissare l’orizzonte senza dimenticare la terrasu cui poggia il piede, un fermarsi, per poi ricominciarea muovere il passo, rinfrancati, piùforti. Orientati. «Rare volte (…) il valore di certieventi già accaduti lo apprezziamo a distanzadi tanto tempo. Sono come nuvole cariche diacqua benedetta, che ti seguono, ti superanoe pioveranno su di te, proprio quando stai morendodi sete. Forse sono i nostri angeli custodiche spingono quelle nuvole».GIANLUIGI CIARAMELLARI21