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La Toscana nuova Giugno

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A cura di

Franco Tozzi

Toscana

a tavola

La cecina

Il piatto principe dello “street food” in Toscana

di Franco Tozzi

Questa farinata di ceci è diventata la signora del cibo

di strada tipico delle nostre coste. Ne parliamo

questo mese perché presto torneremo al mare mangiando

uno spicchio di cecina sulla spiaggia, passeggiando

in pineta o “strusciando” lungo le passeggiate di

tante località di mare. Anche in questo caso le origini e la

patria sono oggetto di dispute letterario-gastronomiche per

cercare di dare illustri natali a piatti poverissimi. Si passa dal

poeta greco Alcmane del terzo secolo a. C., che racconta di

questa farinata di ceci ed altri legumi per scaldare le notti invernali,

alla battaglia della Meloria del 1248 vinta dai genovesi

sui pisani, per arrivare all’invenzione del forno a volta, che

consentirà di ottenere e mantenere inalterata la forma ed il

sapore della “torta di ceci” fino ad oggi. La cecina toscana è

sicuramente di origine genovese, repubblica marinara che ha

dominato il Mediterraneo per secoli, con marinai sparsi per

tutti porti che mangiavano la farinata a colazione. Ovviamente,

il mare è da sempre un mezzo di condivisione importante

e quindi troviamo piatti simili in Grecia, Siria, Egitto e Spagna

meridionale. Andando nel particolare di questo piatto,

tre caratteristiche sono importanti: la cottura che deve essere

fatta al forno, la teglia che deve avere il bordo basso (anticamente

si usavano i testi) e lo spessore non deve superare

il centimetro.

La ricetta: cecina

Ingredienti:

- 500 gr. di farina di ceci

- 8 cucchiai da minestra di olio extra vergine di oliva

- sale e acqua q. b.

La sera prima mettere a mollo la farina in una ciotola

nella quale sarà stato sciolto un cucchiaio abbondante

di sale fino. Al mattino, accendere subito il forno, che

dovrà essere caldissimo, togliere dalla ciotola l’acqua in

eccesso e l’eventuale schiuma, aggiungere l’olio e mescolare

bene il tutto. Nella teglia, già unta sempre con

olio, versare il composto che non dovrà superare il centimetro

di altezza; infornare per una decina di minuti o

comunque quando comincia a fare una crosticina superficiale;

sfornare lasciando la cecina nella teglia. Il completamento

dell’opera è una giusta spolverata di pepe

nero. Il risultato finale, difficilmente raggiungibile a casa,

è una crosticina sotto e sopra e un interno cremoso.

Accademia del Coccio

Lungarno Buozzi, 53

Ponte a Signa

50055 Lastra a Signa (FI)

+ 39 334 380 22 29

www.accademiadelcoccio.it

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LA CECINA

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