Paolo LacriminiCiotola di HygieiaDipinto a olio e acrilicosu tavoletta lignea, cm 30x40paololacrimini@alice.it
I libri delmeseAldo LisettiCarabiniere e scrittore, ha ricostruito, insieme a sua moglieLidia Scuderi, la vita dell'artista di fine Seicento Sebastiano Concadi Fabrizio BorghiniLegge la nostra rivista, segue il percorso artistico di alcunipittori e scultori delle nostre mostre e rassegne,ha presentato in anni recenti i suoi libri a Firenze, Arezzo,Montevarchi e Pistoia, ama la Toscana, che dette i natali asuo nonno, ed è stato in servizio per alcuni anni nel Valdarno,che continua a frequentare. Si tratta di Aldo Lisetti, un carabiniere,oggi generale di corpo d’armata nel ruolo d’onore, autore,insieme alla moglie Lidia Scuderi, del libro La Madre delSignore nei dipinti di Sebastiano Conca di Gaeta a Linguaglossae Mazara del Vallo (Editore D’Arco, Formia, 2022). Nel libro,che nell’incipit riporta una frase dell’indimenticabile sindacodi Firenze Giorgio La Pira, non mancano riferimenti sui quadridel grande maestro rinascimentale soprannominato il “Cavalieredi Gaeta”, presenti nelle chiese e nei musei di Firenzee di Siena. Nel XVIII secolo, Conca fu l’autore delle grandi telee pale di altare di stile tardo Barocco e Rococò che ornaronole più importanti chiese e i palazzi dei regnanti non solo d’Italiae d’Europa. È un autore, quindi, entrato di buon diritto nellastoria dell’arte, ammirato per le sue opere nel mondo intero.Nato nel 1680, visse e operò tra Napoli, allora capitale del Regnodelle Due Sicilie, e Roma capitale dello Stato Pontificio, manon abbandonò mai Gaeta, dove morì nel 1764. Il libro ha unapresentazione di pregio a firma del vescovo di Acireale (Catania),monsignor Antonino Raspanti, vicepresidente per l’Italiameridionale della Conferenza Episcopale e membro del PontificioCollegio della Cultura; autore della prefazione è il dottoarciprete don Orazio Barbarino, già direttore dell’Istituto Diocesanodi Scienze Religiose e professore di Patrologia. I coniugiLisetti hanno focalizzato la loro ricerca sulle opere del maestroesposte nelle chiese siciliane e in particolare sulla Madonnadel Rosario con i Santi Domenico e Caterina, quest’ultimavenerata nella Sicilia orientale, e sulla Madonna del Paradisoesposta nella cattedrale dell’estrema punta occidentale dell’isola.Con interessanti particolari, hanno tratteggiato la vita e leopere esistenti a Gaeta, facendo una scoperta che ha sorpresoper primi loro stessi. I biografi di Sebastiano Conca, infatti, nonhanno mai fatto cenno alla sua posizione di stato civile e, quindi,è stato sempre considerato uno scapolo che lasciò i suoipatrimoni ai pronipoti (nipoti di un fratello) e al medico che locurò sino alla fine dei suoi giorni. A distanza di circa tre secoli,emerge la sorpresa, ben documentata nel libro appena pubblicato.Come accadde nel 1980, quando il ricercatore gaetano,Antonio Cervone, rintracciò tra vecchi e consunti registri l’attodi morte originale di Sebastiano Conca per suffragare la sua finea Gaeta e non a Napoli come molte fonti affermavano, cosìoggi si apprende che il pittore era sposato con Mariangiola eaveva avuto da lei una bambina. Anche in questo caso la notiziaè documentata da un atto di morte nel registro della chiesadi San Benedetto in Piscinula a Trastevere nel cuore di Roma,dove abitò Sebastiano Conca. In esso si attesta che la bambinavolò al cielo quando aveva “circa” un anno di vita e fu sepoltain detta chiesa. Gli autori ne danno contezza in uno degliotto capitoli del libro che fornisce altre notizie particolareggiatesulla vita e le opere del “Cavaliere dello Speron d’Oro”, comel’artista veniva chiamato a seguito dell’alta onorificenza conferitaglidal Sommo Pontefice. Il valore del lavoro di ricerca deiconiugi Lisetti è esaltato dal fine umanitario: hanno destinato ilricavato delle vendite della pubblicazione a fin di bene, tramitela parrocchia di Linguaglossa, città metropolitana di Catania,della quale è originaria Lidia Scuderi, egregia insegnante, oggiresidente a Gaeta con la famiglia.aldolisetti@libero.itALDO LISETTI67