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Download Le avventure di Pinocchio (full text - free - Isabella Pezzini

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176 NICOLA DUSI<br />

(1947), il film per la TV <strong>di</strong> Comencini (1972). Distingueremo<br />

così le trasposizioni che mettono in luce potenzialità<br />

semantiche del testo letterario rimaste implicite da quelle<br />

che, invece, tentano <strong>di</strong> costruire nuovi destinatari adeguandosi<br />

alla cultura <strong>di</strong> arrivo, spesso perdendo le intenzioni<br />

del testo <strong>di</strong> partenza.<br />

1. Aperture intertestuali: mostri, balene, zaratàn<br />

Alla fine del suo Manuale <strong>di</strong> zoologia fantastica Borges<br />

parla della balena, o meglio, dello zaratàn:<br />

c’è una favola che ha percorso la geografia e le epoche: quella<br />

dei naviganti che sbarcano su un’isola senza nome, che subito<br />

si inabissa e li perde, perché è viva. Quest’invenzione figura nel<br />

primo viaggio <strong>di</strong> Simbad, e nel canto VI dell’Orlando Furioso 2 .<br />

La figura della balena come isola infida, spiega Borges,<br />

si trova<br />

nella leggenda irlandese <strong>di</strong> san Brandano, e nel bestiario<br />

greco <strong>di</strong> Alessandria; nella Storia delle nazioni settentrionali<br />

del prelato svedese Olao Magno (…) 3 , e in quel passo del<br />

primo canto del Para<strong>di</strong>so Perduto dove si paragona Satana a<br />

una gran balena che dorme sullo spumoso mare norvegese<br />

(Borges 1957, p. 157).<br />

Una delle prime redazioni della leggenda, racconta<br />

Borges, figura in un’opera che la riferisce per negarla, definendola<br />

“il più assurdo e favoloso <strong>di</strong> tutti i racconti assur<strong>di</strong><br />

e favolosi”. È il Libro degli animali <strong>di</strong> Al-Yahiz, zoologo<br />

musulmano del principio del secolo IX, che sostiene l’esistenza<br />

dello zaratàn, per quanto mai visto con i propri<br />

occhi, poiché confermata da alcuni marinai 4 . Borges ritrova<br />

la leggenda anche in un testo del XIII secolo, Meraviglie<br />

delle creature, del cosmografo Al-Qazwinī, nel quale si parla<br />

però <strong>di</strong> una “tartaruga marina (…) <strong>di</strong> così smisurata grandezza<br />

che la gente della nave la prende per un’isola”. Stessa

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