Download Le avventure di Pinocchio (full text - free - Isabella Pezzini
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PINOCCHIO NELLA BALENA 187<br />
L’interno del Pesce-cane è untuoso, sdrucciolevole,<br />
odora <strong>di</strong> pesce fritto, è insomma una perfetta sintesi figurativa<br />
delle due figure che accompagnavano i precedenti<br />
personaggi opponenti e “inghiottitori” che abbiamo<br />
descritto: il Serpente incontrato da <strong>Pinocchio</strong> su una strada<br />
in cui vige l’elemento terracqueo, il fango, e il mostruoso<br />
Pescatore verde che si vuole mangiare <strong>Pinocchio</strong> come<br />
un “pesce raro”. L’antro del Pescatore verde, ricor<strong>di</strong>amo,<br />
era “una grotta buia e affumicata, in mezzo alla quale friggeva<br />
una gran padella d’olio, che mandava un odorino <strong>di</strong><br />
moccolaia, da mozzare il respiro” (ivi, cap. XXVIII) 8 . Fin da<br />
questo episo<strong>di</strong>o, come <strong>di</strong>cevamo, si fortifica l’isotopia <strong>di</strong><br />
<strong>Pinocchio</strong> come “animale-pesce”, non a caso inghiottito<br />
poi dal pesce-cane: alla visione <strong>di</strong> Geppetto, “un vecchiettino<br />
tutto bianco, come se fosse <strong>di</strong> neve o <strong>di</strong> panna montata”<br />
che mangia pesciolini vivi (“tanto vivi, che alle volte<br />
mentre li mangiava, gli scappavano perfino <strong>di</strong> bocca”),<br />
<strong>Pinocchio</strong> rimane senza parole: “Voleva ridere, voleva<br />
piangere, voleva <strong>di</strong>re un monte <strong>di</strong> cose; e invece mugulava<br />
confusamente e balbettava delle parole tronche e sconclusionate”<br />
(ivi, p. 210). Prima <strong>di</strong> poter gridare <strong>di</strong> gioia,<br />
<strong>Pinocchio</strong> “mugula”: per la troppa emozione, ha una<br />
reazione animalesca.<br />
1.4. Balena o “pesce-cane”?<br />
Ritroviamo le suggestioni <strong>di</strong> apertura se consideriamo<br />
che Carlo Lorenzini (il nostro Collo<strong>di</strong>), in un articolo del<br />
1859, riprendeva la tra<strong>di</strong>zione misogina <strong>di</strong> Giovenale (già<br />
riproposta nelle satire <strong>di</strong> Ariosto) parlando della “fedeltà<br />
della donna” come <strong>di</strong> un “dorso della balena”, cosa infida se<br />
lo si scambia per uno scoglio e ci si ferma. Ricordando<br />
questo passaggio, Tempesti formula una prima ipotesi<br />
riguardo alla scelta <strong>di</strong> Lorenzini-Collo<strong>di</strong> <strong>di</strong> non usare il<br />
termine “balena” nella sua Storia <strong>di</strong> un burattino. L’episo<strong>di</strong>o<br />
del pesce-cane viene scritto nel 1883, spiega Tempesti, e<br />
Collo<strong>di</strong> preferisce la parola “pesce-cane”, per in<strong>di</strong>care “l’Attila<br />
dei pesci e dei pescatori” – senza preoccuparsi delle sue<br />
fattezze piuttosto da cetaceo –, perché “pescecane”