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Download Le avventure di Pinocchio (full text - free - Isabella Pezzini

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68 LAURA BARCELLONA<br />

pazienza: in questo spazio del destinante <strong>Pinocchio</strong> fa<br />

l’esperienza della <strong>di</strong>latazione del tempo, una <strong>di</strong>mensione<br />

che non gli è assolutamente congeniale (cfr. par. 4.1.).<br />

Rimasto incastrato con il piede nel portone della casa della<br />

Fata e non vedendo arrivare nessuno in suo aiuto, <strong>Pinocchio</strong><br />

comincia a spazientirsi. La relazione che si viene a<br />

stabilire tra attesa e soggetto inquieto coincide con una<br />

messa in profon<strong>di</strong>tà patemica: nel momento in cui il tempo<br />

si manifesta non come istantaneo ma come durativo,<br />

<strong>Pinocchio</strong> <strong>di</strong>venta soggetto <strong>di</strong> un crescendo patemico<br />

(prima titubante, poi impaziente, in seguito <strong>di</strong>sperato per<br />

finire con una sorta <strong>di</strong> black-out emotivo che lo lascia privo<br />

<strong>di</strong> sensi). La durata che intercorre tra il calcio e lo svenimento<br />

è caratterizzata da una serie <strong>di</strong> ripetizioni della stessa<br />

azione 29 che definiscono un tipo particolare <strong>di</strong> pazienza, la<br />

perseveranza, che può essere definita come un voler-essere<br />

che rimane costante nel tempo (una vera e propria sfida<br />

per la volubilità del burattino). Il destinante, dunque,<br />

propone a <strong>Pinocchio</strong> un contratto che si fonda sulla decelerazione<br />

del programma narrativo (il congiungimento con<br />

l’oggetto <strong>di</strong> valore = Fata richiede un atto <strong>di</strong> perseveranza<br />

da parte del burattino) e sull’esperienza del valore del<br />

tempo. Al contrario (basti pensare ai <strong>di</strong>scorsi del Gatto e<br />

della Volpe) la proposta dell’antidestinante è quella <strong>di</strong><br />

un’accelerazione del programma narrativo. Se mettiamo poi<br />

a confronto l’episo<strong>di</strong>o della lumaca e quello in cui <strong>Pinocchio</strong><br />

viene persuaso da Lucignolo ad andare al Paese dei<br />

Balocchi, ve<strong>di</strong>amo che anche quest’ultimo è scan<strong>di</strong>to da<br />

una serie <strong>di</strong> reiterazioni: ma mentre la lumaca chiede a<br />

<strong>Pinocchio</strong> <strong>di</strong> aspettare a lungo, Lucignolo gli chiede ripetutamente<br />

<strong>di</strong> aspettare “solo due minuti”. In questo caso la<br />

costruzione dell’attesa è molto <strong>di</strong>versa: il fare persuasivo<br />

dell’antidestinante si costruisce attraverso una sequenza <strong>di</strong><br />

segmenti temporali brevi che mirano alla per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> valore<br />

del tempo 30 . Il fare persuasivo <strong>di</strong> destinante e antidestinante<br />

è dunque finalizzato anche alla manipolazione della<br />

percezione temporale del soggetto: attraverso queste due<br />

<strong>di</strong>verse strategie persuasive, essi propongono al soggetto

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