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p'arimedià le spese der tragitto
E convince que' re tanto marano,
Colombo sai che fa ? lui co' 'na mano
Zan, sfascia 'n avo e lo fa regge dritto.
Tu ch'averessi fatto? Embè er surtano
Se sgrullò Ja capoccia e stiede zitto,
Poi co' tre barche che pijò in affitto
Lo mannò a quer paese americano.
'St'istoria de Colombo l'ha inventata,
Co' ciu anni de studio, un certo ometto
E co st'ovo cià fatto 'na frittata.
Che pe' tirà la gente da la sua
Nu' jè abbastato de sfascià un ovetto,
Ma invece ce l'ha rotte tutt'e dua !
Vasta fu la produzione di Giggi Pizzirani, che comprende oltre i
versi riuniti in gran parte nel libro Quanno Berta filava... (Staderini,
/907) e nei quali, e particolarmente nella Lingua der barbiere che rimonta
al 1899, troviamo in un umorismo piano e confidenziale la sua
nota peculiare; diversi romanzi popolari (Papa Sisto, I Borgia ecc.);
commedie (Case, case, case..., Ghetanaccio ecc.); operette in collabora-
zione con altri (Pasquino, Modernissima ecc.) e varie prose di curiosità
romane (Sotto il naso della lupa ecc.).
Un temperamento giornalistico echeggia di frequente nell'opera di
Pizzirani. Giornalista fu, del resto, al « Travaso quotidiano», alla
« Tribuna» e giornalista fu anche dal /9/0 in funzione di redattore
capo e poi di direttore del « Rugantino » al quale consacrò, si può dire,
tutte le sue energie. Nel « Rugantino », trisettimanale, scrisse centinaia
e centinaia di componimenti, come gli avvenimenti imponevano e con
l'inevitabile improvvisazione del cronista, ciò che tornò a detrimento
di quella simpatica vena artistica che gli era connaturata. In tutti i
modi però in questa sua lunga e dura fatica esercitò un'azione edu-
cativa verso il popolo, che lo leggeva sempre volentieri.
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La redazione del « Rugantino)) nei primi del 1900
dall'alto in basso: Giulio Landini;
Giulio Cesare Santini, Giggi Pizzirani, Orazio Giustiniani;
Rinaldo Frapisclli, Giggi Pea.