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gno del 1514 (12),.e mirano a celebrare l'intervento miracoloso della<br />
divina Provvidenza a favore della Chiesa, alludendo, nella scelta dei<br />
sogget<strong>ti</strong>, al burrascoso regno di Giulio II: protezione della integrità<br />
della Fede, nella Messa di Bolsena; della sacra persona del pontefice,<br />
nel San Pietro liberato dall'angelo; dei beni ecclesias<strong>ti</strong>ci, nella Cacciata<br />
di Eliodoro, ed infine di Roma, sede del Vicario di Cristo, nel-<br />
l'Incontro di san Leone Magno con At<strong>ti</strong>la. Per quest'ul<strong>ti</strong>mo affresco<br />
si ha un disegno (13) dove il santo mostra i "trat<strong>ti</strong> di papa della Rovere,<br />
sotto il quale la pittura fu cominciata, ma non finita. Alla sua<br />
morte, avvenuta tra il 20 e il 21 febbraio del 1513, doveva essere già<br />
terminato il gruppetto del seguito, dove si riconosce. il 6ardinal Giovanni<br />
de' Medici. E siccome la « storia» rappresentata poteva valere<br />
anche per un'allusione alla battaglia di Ravenna, cui Leon X aveva<br />
assis<strong>ti</strong>to due anni prima, il Sanzio ebbe l'ordine di portarla a compimento,<br />
contentandosi il nuovo pontefice col far sos<strong>ti</strong>tuire la propria<br />
all'effigie, non ancora eseguita, del predecessore; sicchè vi appare due<br />
volte: nella porpora e col triregno (14).<br />
All'incirca dello stesso tempo dev'essere la figura dello staffiere.<br />
La fisionomia, fortemente accentuata, rivela a prima vista trattarsi<br />
di un ritratto: uno dei tan<strong>ti</strong> ritrat<strong>ti</strong> di familiari di palazzo (i sediari<br />
di Elt'odoro, gli ~vizzeri della Messa, il cerimoniere Paride de Gras-<br />
si (15) in questo stesso dipinto), di interesse affatto locale e limitato,<br />
che qui abbondano, a differenza della con<strong>ti</strong>gua Segna tura, des<strong>ti</strong>nata a<br />
libreria papale e quindi riservata alle immagini degli uomini eccel-<br />
len<strong>ti</strong> nella storia, nelle lettere, nelle ar<strong>ti</strong> e nel pensiero, quali Sisto IV,<br />
Dante, Raffaello medesimo, Michelangelo, Bramante, ed altri simili.<br />
Se ora si voglia tener presente quanto s'è detto di Serapica e della<br />
posizione tutta speciale da lui tenuta in corte e presso Leon X, sarà<br />
difficile non riconoscerlo in questo servus gloriosus. La fronte bassa e<br />
(12) Cfr. GOLZIO, p. 3I.<br />
(13) A Parigi, Museo deJ Louvre.<br />
(14) Da alcuni si è detto che RaffaeIlo avrebbe spicconato la testa di Giulio II,<br />
già dipinta, per sos<strong>ti</strong>tuirvi queIla di Leon X, ma l'esame dell'intonaco non conferma<br />
quest'ipotesi.<br />
(15) Iden<strong>ti</strong>ficato dal PASTOR,voI. cit., p. 465; è il personaggio in nero che<br />
regge la croce as<strong>ti</strong>le.<br />
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sfuggente, il grande naso aquilino, il mento poco sviluppato, la pelle<br />
scura, la persona tarchiata, e insieme un certo piglio spavaldo, tradi-<br />
scono il popolano, furbo più che intelligente, l'uomo rozzO, ambizioso<br />
e fortunato.<br />
Per la prodigiosa semplicità della pennellata, la trasparenza li-<br />
quida delle ombre, la forza dell'espressione, e l'efficacia del disegno<br />
deciso e sobrio, questa testa non teme il confronto con quelle degli<br />
Syizzeri sulla parete accanto, dove il genio eclet<strong>ti</strong>co dell'Urbinate riesce<br />
veramente, per un at<strong>ti</strong>mo, a strappare ai Vene<strong>ti</strong> il segreto della loro<br />
magia croma<strong>ti</strong>ca, senza nulla perdere della sua precisa plas<strong>ti</strong>ca toscana.<br />
"Il piccolo problema iconografico sarebbe presto risolto in modo<br />
defini<strong>ti</strong>vo se fosse noto un ritratto del Serapica, ma purtroppo Do-<br />
menico Gnoli, nel citarne uno (16), omette di dire dove l'ha visto.<br />
Un par<strong>ti</strong>colare della figura va<strong>ti</strong>cana sembrerebbe, peraltro, confermare<br />
l'ipotesi qui proposta, ed è quell'arma di strana foggia (specie<br />
di alabarda a martello, con due punte laterali ed una a ferro di lan-<br />
cia) di cui è munita: arnese più da caccia che da guerra. Ora, fra<br />
i mol<strong>ti</strong> talen<strong>ti</strong> del suo camerarius, quello più gradito a Leon X era<br />
senza dubbio la sua non comune abilità venatoria, spess? dimostrata<br />
nel corso delle famose spedizioni alla Magliana, a Palo o all'Isola<br />
Sacra, di cui tanto si dilettava il papa, incurante o dimen<strong>ti</strong>co di aver<br />
già solennemente proibito tale mondano esercizio al clero portoghese<br />
(17). Serapica vi prendeva parte con la competenza dell'uomo di<br />
mes<strong>ti</strong>ere, e un poeta umanista, Guido Postumo (18), lo canta in lotta<br />
con un toro furente:<br />
Ergo furens Serapicam adiit, uncisque rotatum<br />
Cornibus, adverso praecipitem ore dedito<br />
Ille ut erat parvos breviter concretus in artus,<br />
Fertur in oOenso procubuisse genu,<br />
Moxque animos rursum attollens, victusque resurgens<br />
Colla securigera persecuisse manu.<br />
(16) " Oltre che piccolo lo dicono assai brutto, il che veramente non parrebbe<br />
da un ritratto che di lui ci rimane» (GNOLI, p. 225).<br />
(17) Cfr. PASTOR,voI. cit., p. 39I.<br />
(18) Cito dal CESAREO,p. 178.<br />
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