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febbraio 1827 « AII'amatissimo Sig. Padre CoLmo, il Sig. Pietro Co-
staggini ».
« Pregiatissimo Sig. Costaggini,
« Il bravo Valenzano fu quegli che giorni sono mi presentò una
cara sua lettera quale mi ha colmato di giubilo, perchè scritta dal più
amabile e virtuoso dei Signori Romani, e che tanto seppe obbligarmi
nel mio soggiorno costà. Voglioso di far musica con Lei sarò dome-
nica prossima di ritorno a Roma. Anelo pure il felice momento di
ossequiare la Sig.ra Marchesa Origo, che so ha fatti dei giganteschi
progressi sul pianoforte. L'amico Mistichelli tremi, per essere sempre
stato meco silenzioso; ma no, desidero fare la pace.
Mi conservi nella sua memoria, ch'io mi riservo a voce esternarle
candidi sentimenti di gratitudine, ed amicizia colla quale mi dico il
Suo Paganini».
È opportuno che si conosca anche questò breve scritto intessuto
di tanta amabilità. Anche se non contiene notizie di particolare rilievo,
è pure esso un filo di. quella densa tela tessuta dagli epistolari
dei grandi, che giova a farne conoscere la complessa vita, che se
pure segnata e scolpita dal genio, è trascorsa tra la comune gente.
Non è stato ancora possibile accertare dove abbia abitato in Roma
il Paganini nei diversi soggiorni. In tutte le sue lettere scritte da qui
e che si conservano nell'archivio del Comune di Genova non è data
alcuna indicazione.
,Se almeno si fosse conservata una qualche tradizione al riguardo,
avremmo forse oggi veduto un ricordo marmoreo innestato su qualche
vecchia casa di qualche vecchia via, come è stato gentile costume
capitlino fare sullo scorcio dell'8oo per tanti grandi visitatori di
Roma.
LUIGI CERQUETELLI
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VALERIO MARIANI: CAROSELLO
Er carosello è fermo. A un passo, un prato
cor trifojo farciato.
Er cavalluccio bianco
se guarda er cavalluccio cennerino
che je sbavija a fianco,
£ strigne un antro buco ar cinturino.
"
MARIO DELL' ARCO