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del 1825, Paganini si lamenta col Germi, da Napoli, per la sua noncuranza<br />

e insiste nell'avere il cer<strong>ti</strong>ficato che lo dichiari « di nascita<br />

civile, e senza macchia».<br />

La no<strong>ti</strong>zia della prigionia del Paganini era stata anche raccolta<br />

dallo Stendhal e annotata nella Vita di Rossini pubblicata a Parigi:<br />

« Paganini, le premier violo n d'Italie, et peut-hre du Nord, est<br />

dans ce moment un jeune homme de 35 ans aux yeux noirs, et p'er-<br />

fants, et à la chevelure touDue. Cette ame ardente n'est pas arrivée à<br />

son talent sublime par huit ans de pa<strong>ti</strong>ence et de conservatoire, mais<br />

par une erreur de l'amour, qui, dit-on, le fit jeter en prison des longues<br />

années. Solitaire et abandonné dans une prison que pouvait finir<br />

par 'l'échafaud, il ne lui est resté dans les fers que son violon. Il<br />

apprìt à traduire son ame par des sons, et les longues soirées de la<br />

cap<strong>ti</strong>vité lui donnèrent le temps d'étre parfait dans ce langage ».<br />

Paganini nel 1824 si lamentava aspramente col Germi di questa<br />

pubblicazione e lo interessava a smen<strong>ti</strong>re con apposito ar<strong>ti</strong>colo sulla<br />

stampa.<br />

Ciò spiega la ricerca di quel che oggi si chiama il cer<strong>ti</strong>ficato<br />

penale.<br />

Il <strong>ti</strong>tolo cavalleresco fu concesso al Paganini da Leone XII due<br />

anni dopo e cioè nell'aprile 1827..<br />

Ndl'epistolario dei due anni preceden<strong>ti</strong>, dopo gli accenni ricorda<strong>ti</strong>,<br />

non si parla più della cosa.<br />

Nell'archivio segreto Va<strong>ti</strong>cano, archivio dei Brevi, nel voI. 4765,<br />

~ conservata la minuta N. 12. Non è il caso di riprodurre il testo<br />

del Breve di concessione perchè già pubblicato dal Conestabile e da<br />

altri. In calce al testo è scritto di pugno del Pontefice: Placet H<br />

(Hannibal - Annibale della Genga). Ma quello che preme qui segna-<br />

lare è che allegata alla minuta del Breve è l'accennata supplica del<br />

Paganini, così s<strong>ti</strong>lata:<br />

« Bea<strong>ti</strong>ssimo Padre<br />

Niccolò Paganini Professore di violino Membro delle primarie Accademie<br />

filarmoniche di Europa prostrato a piè del Sacro Trono della<br />

San<strong>ti</strong>tà Vostra umilissimamente osa di supplicare la Sovrana Cle-<br />

76<br />

j<br />

menza di Vostra Bea<strong>ti</strong>tudine perchè voglia benignamente degnarsi<br />

di accordargli l'onore della Pon<strong>ti</strong>ficia decorazion~ dello ~p~ron d' or~.<br />

Non è solo, Bea<strong>ti</strong>ssimo Padre, l'idea della nobtle ambIzIOne che <strong>ti</strong><br />

rende tanto ardito; ma è altresì la certezza di essere di buon grado<br />

dagli Esteri accolto all'ombra di una delle venerate ~ns~gne .della<br />

San<strong>ti</strong>tà Vostra; da poichè l'oratore ha divisato di trasfemsl a V,enna<br />

ed a Parigi per le di cui contrade potrà egli aver fiducia di far ri-<br />

splendere la sua discreta abilità sotto i supremi auspici dell'Augusta<br />

Munificenza, e protezione della San<strong>ti</strong>tà Vostra.<br />

Laonde, ecc. ».<br />

Nel verso è scritto: Alla San<strong>ti</strong>tà di Nostro Signore Papa Leo-<br />

ne XlI - Felicemente Regnante;<br />

In basso: per Niccolò Paganini Professore dì Violino - Membro<br />

delle Primarie Accademie Filarmoniche di Europa;<br />

Nel mezzo: a Mons. Sos<strong>ti</strong>tuto dei Brevi, che ne parli. Ex audien-<br />

<strong>ti</strong>a Sanc<strong>ti</strong>ssimi - die 3 aprilis 1827.<br />

Expediatur ut pe<strong>ti</strong>tur. Gra<strong>ti</strong>s.<br />

Il Sos<strong>ti</strong>tuto de' Brevi Mons. Capaccini eseguì e Paganini ebbe<br />

l'insegna (il 30 maggio il Diario di Roma ne dette no<strong>ti</strong>zia al pubblico).<br />

Egli fu sincero nella sua pe<strong>ti</strong>zione: da un lato l'ambizione della<br />

dis<strong>ti</strong>nzione onorifica, pur da lui stesso non molto apprezzata, come si<br />

è ricordato; dall'altro, e forse più, l'u<strong>ti</strong>lità derivante da una specie di<br />

passaporto morale.<br />

Il riconoscimento pon<strong>ti</strong>ficio doveva dileguare le tante favole create<br />

attorno al diabolico ar<strong>ti</strong>sta, la cui potenza trascendente si faceva risalire<br />

alle forze occulte del male!<br />

Ma il Breve apostolico, a prescindere da tutto quanto è di s<strong>ti</strong>le, è<br />

un riconoscimento esplicito della sua grande superiorità di virtuoso del<br />

violino: « tu dunque, egregiamente toccando le corde ed or elevandone<br />

il tono ora attenuandolo, governi in tal modo il dolce suono, come<br />

spesso hai dato prova in più città dell'Europa e qui nell'Urbe della<br />

tua perizia nell'arte del violino, che di nessuno sarai mai considerato<br />

secondo... ».<br />

Ancora un cimelio di questo grande Italiano: una lettera inedita<br />

che si conserva nella biblioteca di S. Cecilia, diretta da Napoli il 6<br />

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