2012 | 2014 - Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
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2. Scenari<br />
riuscire a trovare ospedali per adulti pronti e capaci di prendere in carico un<br />
paziente con patologia congenita.<br />
Nell’anno 2011 l’<strong>Ospedale</strong> ha dimesso oltre 3.000 pazienti con età maggiore di 18<br />
anni, di cui si fornisce la distribuzione per Unità Operativa nella tabella che segue.<br />
Tabella 6 | dimissioni di pazienti di età maggiore di 18 anni, distribuiti per reparto di dimissione - anno 2011<br />
Reparto di dimissione Numero dimessi<br />
Cardiologia 72<br />
Endocrinologia 938<br />
Fibrosi Cistica 669<br />
Follow up trapianti cardiopolmonari 362<br />
Malattie rare 28<br />
Nefrologia 888<br />
Patologia metabolica 68<br />
Urodinamica 49<br />
TOTALE 3.074<br />
Tuttavia, è necessario considerare diversi fattori:<br />
• i pazienti adulti hanno esigenze diverse rispetto ai pazienti pediatrici e<br />
adolescenti, che un ospedale pediatrico non è in grado di soddisfare; anzi,<br />
spesso il ricovero di adulti in reparti pediatrici risulta imbarazzante per vari<br />
fattori e “lesivo” della dignità della persona adulta;<br />
• il Bambin <strong>Gesù</strong> è un ospedale a vocazione pediatrica e intende dedicare la<br />
totalità delle proprie risorse alle problematiche di salute e benessere della<br />
popolazione pediatrica e adolescenziale.<br />
Disturbi dell’alimentazione<br />
Tra le patologie legate a scorretti stili di vita, l’obesità infantile desta le maggiori<br />
preoccupazioni, sia per la sua crescente diffusione sia per le conseguenze sulla<br />
salute a breve e a lungo termine.<br />
L’obesità infantile, sia primitiva sia secondaria (es. sindrome di Prader Willi – PWS),<br />
è in aumento in tutta Europa ed anche nei Paesi ad alto reddito extraeuropei.<br />
Sovrappeso e obesità sono responsabili non solo dell’insorgenza di quadri<br />
di disabilità rilevanti, in un contesto di grave comorbilità e di problematiche<br />
psico-sociali e depressive fin dall’età pediatrica ed adolescenziale, ma anche<br />
dello sviluppo di malattie gravi e debilitanti in età adulta, il cui rischio in questi<br />
soggetti è superiore rispetto alla popolazione generale.<br />
piano strategico <strong>2012</strong> | <strong>2014</strong><br />
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