2012 | 2014 - Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
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5. Obiettivi strategici<br />
Il sensibile aumento di attività registrato nel campo della clinica e della ricerca<br />
in oncoematologia e oncologia pediatrica rende ormai indispensabile dotare<br />
il Bambin <strong>Gesù</strong> di un servizio di radioterapia, che completerebbe il percorso<br />
diagnostico terapeutico assistenziale del paziente affetto da neoplasia.<br />
I maggiori centri italiani in cui vengono trattati con radioterapia i tumori solidi<br />
dell’età pediatrica sono all’interno di ospedali per adulti. Non esiste, quindi, in<br />
Italia un centro specifico per i pazienti pediatrici e adolescenziali.<br />
La realizzazione di un servizio di radioterapia, se da un lato colmerebbe<br />
una grossa carenza, consentendo ai bambini con neoplasie di essere seguiti<br />
direttamente all’interno dell’<strong>Ospedale</strong> e in un luogo adeguato ai loro bisogni<br />
specifici, d’altra parte renderebbe necessario un investimento ingente (a cui<br />
si sommano i costi di gestione successivi all’acquisto) che, in base allo stato<br />
attuale della domanda, non risulta giustificato.<br />
Entro il triennio l’<strong>Ospedale</strong> valuterà la possibilità di attivare una convenzione<br />
con un centro di radioterapia di eccellenza collocato nelle vicinanze, in modo<br />
da ridurre al minimo i disagi nel trasferimento dei pazienti che hanno bisogno<br />
di essere sottoposti al trattamento radioterapico e gestire direttamente la<br />
propria casistica.<br />
5.1.2.2 Chirurgia mininvasiva e robotica<br />
L’introduzione della chirurgia mininvasiva, in luogo della chirurgia “aperta”,<br />
ha notevolmente migliorato l’efficacia dell’assistenza e il grado di compliance<br />
del paziente nei confronti di questa tecnica che trova molteplici applicazioni50 e comporta una serie di vantaggi in termini di riduzione del trauma chirurgico<br />
e della degenza.<br />
L’<strong>Ospedale</strong> ritiene di fondamentale importanza incrementare l’utilizzo di tale<br />
procedura intervenendo su tre fronti:<br />
• incrementare il numero degli interventi laparoscopici, come condizione per<br />
aumentare il livello di esperienza e di manualità degli operatori, anche al<br />
fine della riduzione dei rischi;<br />
• attuare un programma di formazione e addestramento, rivolto soprattutto ai<br />
giovani chirurghi, per consentire l’acquisizione delle necessarie abilità;<br />
• centralizzare tecnologie, competenze e risorse per favorire maggiore efficacia<br />
ed efficienza e facilitare l’integrazione delle specialità interessate nell’uso<br />
della tecnologia.<br />
La chirurgia laparoscopica rappresenta il presupposto per l’introduzione<br />
50 Dalla colecistectomia alle problematiche urologiche, alle patologie renali, all’obesità, etc.<br />
piano strategico <strong>2012</strong> | <strong>2014</strong><br />
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