piano strategico <strong>2012</strong> | <strong>2014</strong> 4 introduzione Con il Piano strategico <strong>2012</strong>-<strong>2014</strong> l’<strong>Ospedale</strong> <strong>Pediatrico</strong> <strong>Bambino</strong> <strong>Gesù</strong> intende muoversi su due direttrici: da una parte proseguire nel percorso intrapreso in questi anni per dare continuità al processo di cambiamento iniziato nel triennio precedente, dall’altra affrontare i nuovi scenari e ampliare i propri orizzonti in una prospettiva di costante evoluzione. Il documento si sviluppa lungo un percorso che, partendo dalla valutazione dei risultati del Piano strategico 2009-2011, analizza gli scenari (internazionale, nazionale e regionale) in cui l’<strong>Ospedale</strong> si trova ad operare, le prospettive future dell’offerta pediatrica, i bisogni emergenti e le caratteristiche necessarie per competere all’interno di nuovi contesti. Conseguentemente, nella Vision sono esplicitati gli orientamenti di fondo e viene tracciato l’impianto complessivo del Piano strategico. Rispetto all’impostazione del precedente Piano, che era focalizzato sull’attività sanitaria e sugli strumenti ad essa funzionali, il presente documento si pone un obiettivo più ampio, guardando oltre gli schemi e gli spazi definiti dal tradizionale ruolo di una struttura di cura e andando ad incidere su quegli ambiti che, pur non strettamente assistenziali, hanno un loro peso sul benessere del bambino e dell’adolescente. In questa nuova concezione, i confini dell’<strong>Ospedale</strong> diventano sempre meno marcati, sia in termini di contenuto dell’attività - che va oltre la cura della malattia, per affrontare anche le dinamiche di carattere socio-economico che incidono sulla salute psicofisica del bambino e dell’adolescente - sia in termini relazionali, perché l’<strong>Ospedale</strong> esce dai propri limiti strutturali per accrescere l’integrazione a livello internazionale, nazionale e regionale. Molto in questi anni è cambiato. Si è modificato il rapporto tra l’<strong>Ospedale</strong> e le famiglie dei pazienti pediatrici che, grazie alla maggiore quantità di informazioni disponibili, sono molto più partecipi, attente ed esigenti rispetto alla qualità delle prestazioni che vengono erogate. È mutata anche la funzione dell’<strong>Ospedale</strong> nel percorso di cura. Oggi più che mai, di fronte alle difficoltà economiche in cui versano i Governi nazionali e regionali, l’orientamento della programmazione sanitaria è rivolto alla differenziazione del ruolo e delle competenze che ogni struttura deve svolgere, al controllo dell’appropriatezza delle prestazioni erogate, alla razionalizzazione dei costi e alla promozione di tutte le iniziative necessarie per rispondere ai bisogni con ancora maggiore efficienza. La concentrazione delle attività e delle risorse, infine, è diventata una necessità per poter raggiungere la massa critica sufficiente ad ottenere benefici dalle economie di scala e di specializzazione. Nella consapevolezza che la vera eccellenza diventa un valore quando è condivisa e non appartiene solo a un singolo elemento, l’<strong>Ospedale</strong> <strong>Pediatrico</strong> <strong>Bambino</strong> <strong>Gesù</strong> intende assumere un ruolo guida all’interno di un sistema di relazioni e di integrazioni nei diversi scenari, per collocarsi come “gestore” di reti, allargando la prospettiva di riferimento e presidiando i settori, anche non sanitari, che influenzano la salute del bambino e dell’adolescente. Per il prossimo triennio, in definitiva, si vuole prestare attenzione a “come” piuttosto che a “quanto” deve essere fatto, ponendo come fondamento il mutamento culturale, nella piena consapevolezza che il successo della strategia dipenderà dall’impegno di tutti nel dare slancio al salto necessario a costruire una cultura che sia effettivamente motore dell’innovazione. Il Presidente Giuseppe Profiti
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