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VALUTAZIONE AUDIOLOGICA NELLE SINDROMI CRANIO-FACCIALI

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E’ un esame che offre informazioni anatomiche di notevole precisione con la possibilità di<br />

ricavare dalla stessa esposizione ragguagli sulle parti sia ossee, sia molli. Questa metodica è<br />

la più utile ai fini di una precisa valutazione chirurgica, poiché evidenzia i rapporti anatomici<br />

su molteplici piani, infatti tale indagine può essere condotta per piani assiali e coronali.<br />

B) Risonanza magnetica (RM)<br />

E’ una metodica digitale che è in grado di analizzare un oggetto per strati, ma basandosi su<br />

fenomeni fisici completamente diversi dall’esame precedente.<br />

L’estrema varietà di aspetti patologici riscontrabili nelle malformazioni auricolari comporta<br />

difficoltà diagnostico-radiologiciche assai differenti. E’ tuttavia indispensabile riconoscere<br />

tutte le patologie malformative ed escludere quelle condizioni deficitarie che coinvolgono<br />

l’orecchio interno (es. aplasia o grave ipoplasia della coclea), o che possano condizionare i<br />

risultati chirurgici. Per cui una volta esclusi questi tipi di patologie, l’orecchio esterno e<br />

l’orecchio medio deve rispondere ai seguenti requisiti (Champion, 1992):<br />

- presenza e grado di pervietà del CUE;<br />

- rapporti tra CUE e strutture adiacenti sia sul versante esterno (padiglione auricolare ed<br />

articolazione temporo-mandibolare) che sul versante interno (cassa timpanica);<br />

- forma e trasparenza della cassa timpanica;<br />

- forma e grado di sviluppo dell’antro;<br />

- stato della catena ossiculare;<br />

- presenza o atresia delle finestre labirintiche;<br />

- decorso del canale del nervo facciale;<br />

- grado di sviluppo della pneumatizzazione dell’osso temporale;<br />

- presenza o meno di patologie infiammatorie associate.<br />

Lo studio del CUE mostra la maggior parte delle volte un meato acustico assente, sostituito<br />

da un muro osseo, che comunque altro non è che la porzione inferiore dell’osso squamoso<br />

dislocato nella sede dell’osso timpanico mancante. L’orecchio medio solo eccezionalmente<br />

manca: la cassa è spesso deforme, abbastanza piccola, gli ossicini sono alterati (fig. 2.4.1):

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