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VALUTAZIONE AUDIOLOGICA NELLE SINDROMI CRANIO-FACCIALI

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diurna sono segni indicativi della necessità di effettuare uno studio del sonno. La<br />

tracheomalacia è una possibile complicanza che può esitare in una insufficienza respiratoria<br />

cronica, con conseguente insufficienza cardiaca biventricolare e morte precoce. Sono note<br />

forme di HSF gravi e letali, con ossa lunghe sottili e difetti di ossificazione del cranio, ma<br />

non è chiaro se si tratti della stessa malattia, in quanto queste forme letali (note come<br />

osteocraniostenosi) si trasmettono con modalità autosomica recessiva. La diagnosi<br />

differenziale si pone con altre sindromi progeroidi (progeria di Hutchinson-Gilford, sindrome<br />

di Werner e displasia acro-mandibolare) e con la displasia oculo-dento-digitale.<br />

3.6.2 SINDROME DI KLIPPEL-FEIL<br />

La sindrome di Klippel-Feil è caratterizzata dalla segmentazione anomala della regione<br />

cervicale, che provoca la fusione congenita delle vertebre cervicali. La prevalenza è stimata<br />

in 1:50.000. La sindrome è stata descritta per la prima volta nel 1912 da Maurice Klippel e<br />

André Feil e spesso si associa a tre sintomi clinici caratteristici: bassa attaccatura dei capelli<br />

sulla nuca, collo corto e limitazione dei movimenti del collo. Tuttavia, studi successivi hanno<br />

dimostrato che solo il 34-74% dei pazienti presenta questi segni. L'espressione fenotipica<br />

della sindrome di Klippel-Feil è variabile, presentandosi con o senza sintomi extrascheletrici<br />

o altre anomalie vertebrali. La sindrome è dovuta a un'anomalia della segmentazione<br />

cervicale durante i primi stadi della gravidanza. L'eziologia e la modalità di trasmissione non<br />

sono note. Utili per la diagnosi sono le radiografie cervicali nella proiezione antero-<br />

posteriore, laterale neutra e in flessione-estensione, che documentano la fusione congenita<br />

delle vertebre. La diagnosi può essere effettuata con la risonanza magnetica e la TAC, che<br />

vengono utilizzate per valutare le anomalie associate. La diagnosi differenziale si pone con la<br />

fusione spinale postchirurgica, la spondilite anchilosante, l'artrite reumatoide giovanile, la<br />

fibrodisplasia ossificante progressiva (si vedano questi termini) e l'osteomielite attiva o<br />

cronica. Il trattamento si basa sulla presa in carico dei sintomi comunemente associati, che<br />

comprendono i dolori al collo, la radicolopatia e/o la mieolopatia. Il trattamento più<br />

importante per i pazienti che soffrono soprattutto di dolore al collo è di tipo conservativo,<br />

senza correzione chirurgica. La radicolopatia secondaria alla compromissione di una radice<br />

nervosa viene trattata inizialmente con interventi conservativi e, in alcuni casi, con iniezioni<br />

spinali. La mielopatia da compressione del midollo spinale si associa tipicamente ad una<br />

stenosi cervicale congenita e può aggravarsi secondariamente alla compressione del midollo

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