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VALUTAZIONE AUDIOLOGICA NELLE SINDROMI CRANIO-FACCIALI

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L’incidenza della sindrome di Goldenhar è compresa tra 1/3.500 e 1/26.500 feti nati vivi,<br />

molti ricercatori concordano che la stima di 1:5.600 nati vivi sia quella più realistica. Questa<br />

discrepanza di valori risulta dal disaccordo tra i ricercatori riguardo ai criteri minimi di<br />

diagnosi dell’OAVS e dal fatto che questa sindrome non venga riconosciuta e diagnosticata<br />

in pazienti che mostrino solo sintomi minimi. Ciò rende difficile determinare la sua vera<br />

incidenza nella popolazione generale. Il rapporto tra maschi e femmine è di 3:2; il lato destro<br />

è colpito più frequentemente mentre l’interessamento bilaterale si presenta solo nel 10% dei<br />

casi (Rollnick et al, 1988).<br />

Descritta per la prima volta da Goldenhar nel 1952, il quale la definì come una sindrome<br />

caratterizzata da alterazioni del padiglione auricolare, della regione preauricolare con la<br />

presenza di cisti dermoidi epibulbari. Successivamente Gorlin nel 1963, suggerì il termine<br />

displasia Oculo-Auriculo-Vertebrale (OAV), includendo in questa sindrome anche pazienti<br />

che presentavano lesioni vertebrali, nonché anomalie sistemiche.<br />

Il quadro clinico è caratterizzato da malformazioni delle strutture craniofacciali, che si<br />

sviluppano dal I e II arco branchiale.<br />

Nella maggior parte dei casi le alterazioni colpiscono solo un lato, ma nel 10-30% dei casi<br />

sono riscontrabili bilateralmente; nonostante ciò, i disordini non appaiono mai della stessa<br />

gravità da entrambi i lati poiché un lato risulta sempre più compromesso rispetto all’altro; il<br />

lato più frequentemente coinvolto risulta essere il destro. Facilmente identificabile grazie ai<br />

tratti caratteristici che coinvolgono l’area cranio-facciale come: asimmetria facciale con<br />

microsomia emifacciale, ipoplasia temporale, ipoplasia della mandibola o del mascellare e<br />

macrostomia. Possono essere presenti anche l’ipoplasia o l’agenesia del ramo mandibolare e<br />

del condilo, la schisi del palato e del labbro superiore .<br />

Il sistema muscolo-scheletrico risulta frequentemente coinvolto soprattutto a livello della<br />

colonna vertebrale cervicale dove le vertebre possono mancare oppure essere fuse tra loro<br />

con conseguente anomala brevità del collo, limitazione dei movimenti e accorciamento delle<br />

vie aeree (Sindrome di Klippel-Feil). Ulteriori malformazioni in questo ambito sono la<br />

presenza di emivertebre, di vertebre ipoplasiche, della spina bifida e di scoliosi (Helmi C,<br />

1980).

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