don giacomo alberione vangeli festivi commentati
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124<br />
Disco 30/A<br />
Don Giacomo Alberione<br />
60. Domenica XXIII dopo Pentecoste<br />
AR-130.124 - ciclo pentecostale -<br />
DOMENICA XXIII DOPO PENTECOSTE<br />
VANGELI FESTIVI COMMENTATI<br />
a cura di D. Giacomo Alberione.<br />
Durata: 7’ 00”<br />
[musica 0:10] Domenica vigesimaterza dopo Pentecoste [0:13 musica]<br />
[0:21] Oggi la liturgia ci fa considerare Gesù Maestro: medico che<br />
guarisce una grave infermità da dodici anni ribelle a tutte le cure; poi<br />
la risurrezione di una singola persona, una fanciulla, poi il gran giorno<br />
della resurrezione finale, ed universale.<br />
[0:48] L’uomo è sempre nelle mani di Dio: vita, morte, resurrezione.<br />
Da lui creati, da lui conservati, da lui richiamati a sé, da lui risuscitati<br />
nel gran giorno. Solo la volontà dell’uomo può ribellarsi a Dio, ma<br />
sempre ritorna nelle sue mani. L’ordine: “Sorgete, o morti, venite al<br />
giudizio”. Siamo cittadini del cielo, di là Gesù Cristo verrà a chiamarci,<br />
trasformando il corpo a somiglianza sua.<br />
[1:33] Dalla lettera di San Paolo ai Filippesi: “Fratelli, [...] la nostra<br />
cittadinanza è nei cieli, di dove attendiamo pure il Salvatore, che è il<br />
Signore nostro Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il corpo della nostra<br />
bassezza per renderlo conforme al corpo della sua gloria, secondo il<br />
potere che egli ha di assoggettare a se stesso tutte le cose. Cosicché,<br />
fratelli miei carissimi, mio gaudio e mia corona, guardate di star saldi<br />
nel Signore nella maniera che avete imparato, o carissimi. E prego anche<br />
te, genuino collega: prenditi cura di loro, perché mi hanno aiutato<br />
nel Vangelo, tenacemente lavorando insieme a Clemente e ai restanti<br />
miei collaboratori, i quali hanno il loro nome già scritto nel libro della<br />
vita”.<br />
[2:49] Il Vangelo narra prima la guarigione dell’emoroissa, poi la<br />
resurrezione della figlia di uno dei capi. Sentiamolo: ...<br />
[2:59 musica]<br />
[3:09-4:34 – Mt 9,18-26] In quel tempo: mentre egli diceva loro queste cose, ecco<br />
uno dei capi accostarsi, inchinarsi e dire: “Signore, la mia figlia è morta or ora: ma<br />
vieni, imponi la tua mano su di lei e vivrà”. E Gesù, alzatosi, lo seguì coi suoi discepoli.<br />
Ed ecco una <strong>don</strong>na, la quale da dodici anni pativa perdite di sangue, accostarsi<br />
a lui da tergo e toccargli il lembo della veste. Perché diceva dentro di sé: “Sol ch’io