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don giacomo alberione vangeli festivi commentati

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98<br />

Disco 24/B<br />

Don Giacomo Alberione<br />

47. Domenica X dopo Pentecoste<br />

AR-124.111 - ciclo pentecostale -<br />

DOMENICA X DOPO PENTECOSTE<br />

VANGELI FESTIVI COMMENTATI<br />

a cura di D. Giacomo Alberione.<br />

Durata: 7’ 06”<br />

[musica 0:12] Domenica Decima dopo Pentecoste [0:13 musica]<br />

[0:23] L’umiltà è la verità, è la giustizia, è l’ordine. La vera umiltà<br />

è lo stato di chi prega bene, per cui viene esaudito per la fede. Solo il<br />

superbo non può essere esaudito.<br />

[0:44] La sapienza, la carità e la potenza di Dio distribuiscono i<br />

suoi <strong>don</strong>i. La misura dei beni naturali è segnata a ciascuno secondo la<br />

missione che Dio a ciascuno ha assegnato. Quanto ai beni soprannaturali<br />

sono largiti nel Battesimo, Cresima, preghiera secondo<br />

l’apostolato ed il ministero; provengono dalle comunicazioni dello<br />

Spirito Santo. Spiega questo San Paolo nella prima lettera ai Corinti:<br />

“Fratelli, voi sapete che, quando eravate ancora pagani, venivate trascinati<br />

verso gl’idoli muti, secondo che vi si portava. Ma vi sono bensì<br />

diversità di carismi, però identico è lo Spirito; e vi sono diversità di<br />

ministeri, ma lo stesso è il Signore; e vi sono diversità di operazioni,<br />

ma lo stesso è Iddio che opera tutto in tutti.<br />

Tanta varietà di grazia!<br />

Tutto questo però lo compie l’unico e identico Spirito, distribuendo<br />

singolarmente a ciascuno come vuole”.<br />

[2:22] Il Vangelo con una breve parabola dice tutta la vera condizione,<br />

saggezza potenza dell’umile; e insieme tutta la cecità, il disordine<br />

e la rovina del superbo.<br />

[2:37 musica]<br />

[2:52-4:03 – Lc 18,9-14] In quel tempo: Gesù disse questa parabola, per certuni che<br />

confidavano in se stessi, come giusti e disprezzavano gli altri: Due uomini ascesero<br />

al Tempio a pregare; uno era fariseo, l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, così<br />

dentro di sé pregava: O Dio, ti ringrazio di non essere io come gli altri: rapaci, ingiusti,<br />

adulteri, come anche questo pubblicano. Io digiuno due volte la settimana, pago<br />

le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, stando da lungi, non ardiva<br />

nemmeno alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: O Dio, abbi pietà di<br />

me peccatore. Vi assicuro che questi tornò a casa sua giustificato, a differenza

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