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don giacomo alberione vangeli festivi commentati

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58<br />

Disco 14/A<br />

Don Giacomo Alberione<br />

27. II Domenica di Passione o delle Palme<br />

AR-114.91 - ciclo pasquale -<br />

DOMENICA DELLE PALME<br />

VANGELI FESTIVI COMMENTATI<br />

a cura di D. Giacomo Alberione.<br />

Durata: 7’ 53”<br />

[musica 0:19] Domenica seconda di Passione, delle Palme [0:23 musica]<br />

[0:35] La funzione ha due significati: l’entrata trionfale di Gesù in<br />

Gerusalemme tra gli “osanna” del popolo, e l’uscita di Gesù da Gerusalemme,<br />

portando la croce, dopo le grida del popolo “crucifige”.<br />

Dall’”osanna” al “crucifige” passano meno di sei giorni: così va il<br />

mondo.<br />

[1:05]Antifona della benedizione della palma: Osanna al Messia!<br />

Benedetto Colui che viene nel nome dal Signore! O Re d’Israele: osanna<br />

nei cieli immensi!<br />

[1:21] Preghiera: O Dio onnipotente ed eterno, che per dare al genere<br />

umano esempio di umiltà da imitare, hai deciso l’Incarnazione<br />

del Salvatore e la sua Passione in croce; concedici propizio d’imitarlo<br />

nella sofferenza, per poter poi partecipare alla sua risurrezione.<br />

[1:50] Ogni persona ha un compito sulla terra, segnato da Dio: alfine,<br />

se ben eseguito, il premio eterno. Non hanno valore le creature per<br />

sé; non dobbiamo né disprezzarle, né abusarne, ma usarle bene, in<br />

quanto servono al fine, senza attaccarci né rifiutarci. Ma non abusarne<br />

se impediscono di conseguire il fine; conservare una santa indifferenza,<br />

ma giudicarle secondo il fine. Così Gesù che accolse con piena serenità<br />

gli “hosanna” e i “crucifige”: tutto serviva alla sua missione di<br />

Salvatore.<br />

[2:44] Dalla lettera di San Paolo ai Filippesi: “Fratelli, abbiate in<br />

voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù, il quale, pur essendo Figlio di<br />

Dio, non considerò la natura divina come diritto esclusivo ed inalienabile,<br />

ma si volle annientare assumendo pure la condizione di schiavo<br />

col farsi uomo ed apparire tale. E si umiliò ancora nell’obbedienza fino<br />

alla morte, e morte di croce. Per questo Iddio lo esaltò e gli diede<br />

un nome superiore ad ogni altro nome, perché nel nome di Gesù tutti<br />

si devono prostrare in cielo, in terra e nell’inferno: ogni lingua ricono-

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