Achille Giovanni Cagna - Alpinisti ciabattoni - Calomelano
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istituzioni della civiltà.<br />
Pensava a Edgardo Quinet, che nella luminosa sintesi filosofica<br />
dello Spirito Nuovo, ha così efficacemente rivelato l'incosciente<br />
organizzazione di queste cellule del bene; militanti a falangi sotto<br />
la stessa bandiera, collegate da un polo all'altro da uno stesso<br />
programma di fede, e dal dogma eterno del bene; dogma<br />
promulgato senza formole legislative, sprizzato come la luce, come<br />
il calore dalla legge suprema che governa ogni cosa nella natura.<br />
Pensava il professore che mentre gli accorti benestanti si pappano<br />
gli agi della vita, questi umili acccumulatori di forza e di<br />
prosperità, attraversano una vita tribolata di fatiche e di sacrifizi,<br />
e quando la loro giornata volge al tramonto, si adagiano sulla terra<br />
fecondata dai loro sudori, e muoiono, legando alla loro posterità<br />
un più largo censo di abnegazione e di pazienza, per la letizia dei<br />
beniamini della fortuna.<br />
I quali non paghi di godersi in una giornata oziosa il lavoro di<br />
cento braccia, si assolvono da per loro di quell'usurpazione,<br />
vaneggiando nella boria altezzosa delle loro prerogative di grado!<br />
Il buon professore si attristava in cotali pensieri; ma in quel<br />
momento la vecchia Janna aveva un sorriso di pace negli occhi, ed<br />
egli concluse benedicendo la santa Provvidenza che largisce tanta<br />
serenità di animo, tanta virtù di pazienza, ai diseredati della<br />
fortuna!<br />
I Gibella guardavano con affettuosa pietà la vecchierella col suo<br />
bambino sulle braccia, e sor Gaudenzio, contro la sua abitudine, si