Achille Giovanni Cagna - Alpinisti ciabattoni - Calomelano
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all'infierno, o farsi fusilar!<br />
E sul dubbio che il signor Strepponi non avesse ben capito, gli<br />
aveva chiesto: comprende?<br />
Povero Strepponi, altro che comprendere! anch'egli era dello<br />
stesso parere.<br />
Farsi fusilar.... lasciamo andare; ma era un fatto che il capitano<br />
tagliava netto le questioni col suo coltello catalano.<br />
Del resto, lo spagnolo era uomo che non si lasciava facilmente<br />
abbordare; pareva lunatico, e qualche volta passava sui piedi dei<br />
suoi colleghi di locanda, senza dir: bada.<br />
Era un bell'uomo sulla cinquantina, tarchiato, con un torace<br />
atletico, un collo taurino, e certe spalle che spingevano lontano<br />
solo a guardarle.<br />
Aveva viaggiato tutti i mari del globo, ed ora in causa di frequenti<br />
attacchi artritici, aveva dovuto abbandonare la sua nave per<br />
curarsi gli acciacchi.<br />
Sopra Oira possedeva una villetta, ma egli preferiva restarsene<br />
sulla spiaggia vicino a quel lago, quella chiazza azzurra e mobile<br />
che gli richiamava nei suoi mingherlini rapporti l'aere ampio, e<br />
l'infido coltrone spumeggiante dell'oceano.<br />
Era splendido il capitano, cavaliere perfetto, quando non aveva la<br />
luna di traverso. Stava tutto il giorno nella sua camera, scriveva,<br />
fumava e beveva grappa.<br />
A notte usciva, talora spassandosela in barchetta, o internandosi<br />
nella gola del torrente, o rampicandosi su per l'erte, per udire da