Achille Giovanni Cagna - Alpinisti ciabattoni - Calomelano
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E ruminando cotali pensieri, il signor Rulloni squadrava con<br />
occhiate di fraterna ammirazione l'elegante incognito. Ah che chic<br />
interessante, nobile, dignitoso, quella fascia nera sul braccio!...<br />
ecco l'ideale del lutto!<br />
Peccato non averci pensato prima! un mese innanzi, una Rulloni<br />
sua cugina se n'era andata al mondo di là, ed egli non si era deciso<br />
a mettersi in gramaglia. E perchè no?... Stava tanto bene quella<br />
striscia nera! e, lì per lì, il signor Rulloni deliberò che alla prima<br />
fermata avrebbe messo il lutto per la sua povera cuginetta.<br />
Decisamente quei due eleganti erano fatti per intendersi, e mentre<br />
il lacchè Giuseppino passeggiava nella sua palandrana con gravità<br />
da Inglese genuino, il signor Rulloni lo abboccò.<br />
- Che giornataccia!<br />
- Proprio eh!<br />
- Fra poco piove di sicuro.<br />
- Eh pur troppo, pare anzi che già incominci.<br />
E avviati su questo piede, ricambiandosi botte-risposte e<br />
gentilezze, i due giovinotti trovarono subito la nota dell'accordo, e<br />
dopo un po', passeggiavano insieme in su ed in giù lungo il<br />
battello, con reciproca soddisfazione.<br />
Gaudenzio e Martina sempre là rannicchiati dietro la ruota del<br />
timone, sempre tormentati da quella nebbia umida, flagellati dal<br />
venticello crudele.<br />
Il droghiere, tirando su le spalle ed il bavero, era riuscito a mettere<br />
al riparo la punta del naso, e così appollajato, rattrappito, stava a