Achille Giovanni Cagna - Alpinisti ciabattoni - Calomelano
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lontano il chiurlo dei venti, e respirare la raffica dell'aere<br />
nereggiante di tenebre dense.<br />
Spesso pranzava nella sua camera, e si divertiva allora nell'unica<br />
compagnia del figliolino dell'oste, un ragazzo molto vispo, molto<br />
vivaracho, e quando aveva volicion di chiacchierare, scendeva<br />
abbasso in sala, ed aspettava che gli rivolgessero la parola.<br />
Era franco, schietto fino alla rudezza, sputava il vero delle sue<br />
impressioni, senza badare a circonlocuzioni.<br />
Con le signore era di una galanteria da can mastino a primo<br />
incontro, ma poi si rimetteva subito. Non gli piaceva galantear, ma<br />
talvolta pigliava le donne in una guardata di falco rapida così, che<br />
faceva pensare ai pirati fremebondi, balzati dalle cetre dei poeti<br />
romantici.<br />
Gli piacevano le donne belle, giovani, vivaci, e non poteva perciò<br />
assolutamente tollerare madama Strepponi, sempre irta di<br />
nervosismi e di saette.<br />
Una volta avendolo l'ostessa celiato sulla vicinanza di camera che<br />
egli aveva con quella signora, e sulla probabilità di intendersi,<br />
aveva risposto scappando:<br />
- Soga soga! Sobreseguro che starò guardado! piuttosto saltar da<br />
una ventana!<br />
Oltre a questi, altri due ospiti erano all'albergo; il professore<br />
Augustini e Carlino suo figliuolo, un bel ragazzetto sui quattordici<br />
anni tutto innamorato del suo papà.<br />
Erano lì da alcuni giorni, ma si vedevano raramente. Alla punta