Achille Giovanni Cagna - Alpinisti ciabattoni - Calomelano
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strada, entrarono nella trattoria del Merlo passando per la cucina<br />
buia e nera di fuliggine.<br />
I Gibella presentati all'ostessa dal professore, vennero subito<br />
accompagnati al primo piano, ed introdotti in una camera.<br />
Le finestre davano nel cortile, con veduta di un fienile in faccia, e<br />
Martina trovò che tutto andava bene, che il letto era magnifico, e<br />
che quanto alla vista, ormai ella aveva più caro a guardare sul<br />
fienile che sul lago.<br />
Il professore si accomiatò ricevendo saluti e ringraziamenti, e<br />
lasciando l'intesa, che si sarebbero trovati verso sera sulla piazzetta<br />
per pranzare poi tutti insieme.<br />
- L'è un gran galantom sto professor/ - sclamò Gaudenzio<br />
chiudendosi a chiave nella stanza.<br />
- Che ora l'è? - chiese Martina.<br />
Egli guardò l'orologio; era l'una dopo mezzodì. Chiusero le<br />
imposte, si svestirono a mezzo, levarono le scarpe, i solini, e tutti<br />
gli effetti che davano molestia, e si buttarono sul letto, perchè si<br />
sentivano stracchi a morte.<br />
Dieci minuti dopo, Gaudenzio ronfiava con la pancia levata e la<br />
bocca aperta.